260 chili di cocaina sequestrati dalla polizia. Uno dei depositi era nel Vicentino

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Nascondevano la cocaina all’interno di pelli di bovino, in panetti da mezzo chilo l’uno: questo il sistema adottato dall’organizzazione criminale, composta soprattutto da Dominicana (ma anche albanesi e italiani), smantellata dalla Polizia di Bologna e le cui diramazioni sono arrivate nel Vicentino, a Creazzo, dove si trovava uno dei depositi.

Ventuno le misure cautelari eseguite (venti in carcere, una ai domiciliari) per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione di ingente quantità di stupefacenti e riciclaggio. Tra loro anche quattro donne.

All’indagine – condotta anche con attività sotto copertura e intercettazioni – hanno partecipato, oltre alla squadra mobile di Bologna, le squadre mobili di Vicenza, Savona, Pisa, la direzione centrale anticrimine e il Servizio centrale operativo (Sco) della polizia.

A metà febbraio gli investigatori della Polizia hanno eseguito varie perquisizioni di cui una all’interno di un capannone nel vicentino che costituiva una delle basi logistiche. Era scattato anche il sequestro di 488 pani di cocaina per 260 chili, nascosti all’interno di pelle di bovino grezzo, coperta di sale per occultare gli odori.

Si tratta degli sviluppi di un’ampia indagine diretta dalla Procura Distrettuale Antimafia di Bologna, che in un anno ha portato complessivamente al sequestro di circa 750 chili di droga, per un valore di oltre 60 milioni di euro. L’organizzazione si riforniva nella Repubblica Dominicana di grossi quantitativi di cocaina che, occultata nel pellame, veniva inviata in Italia a bordo di container.

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