Crisi Valbruna: il governo valuta il Golden Power. Tavolo al Mininistero il 4 novembre

Cresce la preoccupazione sulle sorti della Acciaierie Valbruna a seguito del bando che la Provincia di Bolzano ha messo in gara il terreno sul quale ha sede una filiale dell’azienda e per il 4 novembre è fissato un tavolo al Ministero dell’Industria a Roma.
Dopo la mobilitazione a Bolzano e le agitazioni nella sede di Vicenza, una interrogazione parlamentare è stata presentata dal Movimento 5 Stelle mentre il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha annunciato di valutare l’esercizio del Golden Power, cioè il potere speciale che lo Stato ha per proteggere aziende, asset e operazioni ritenute importanti per l’interesse nazionale.
L’interrogazione parlamentare del M5S
La preoccupazione per il destino delle acciaierie Valbruna, azienda leader nella produzione di acciai speciali e nella lavorazione di acciai da costruzione inossidabili e leghe metalliche, ha fatto scendere in campo il Movimento 5 Stelle. Enrico Cappelletti, deputato pentastellato, ha depositato un’interrogazione parlamentare urgente rivolta al Ministro dello Sviluppo Economico, chiedendo un intervento immediato per scongiurare la potenziale chiusura degli stabilimenti di Bolzano e Vicenza, a seguito della controversa decisione della Provincia di Bolzano di mettere a bando l’area degli impianti di Bolzano.
L’allarme sul Bando Provinciale
“La decisione della Provincia di Bolzano, promossa da un assessore di Fratelli d’Italia, mette a repentaglio l’attività dell’azienda, che gode di buona salute e opera in un settore strategico – spiega Cappelletti – La critica principale riguarda l’assenza, nel bando di concessione dell’area, di significativi meccanismi premiali per la tutela dell’occupazione. Siamo molto preoccupati per il destino delle acciaierie Valbruna. Il sospetto è che questa decisione, più che rispondere a un’esigenza europea, sia finalizzata alla realizzazione di una speculazione edilizia in quell’area. È inaccettabile che si metta a rischio un’eccellenza industriale per una scriteriata gestione dell’attività amministrativa”.
Le ripercussioni su Vicenza
“A causa della profonda integrazione tra gli impianti di Bolzano e la sede di Vicenza, le ripercussioni della crisi potrebbero estendersi, portando al rischio di licenziamento di oltre 2.000 lavoratori complessivi”, sottolinea Cappelletti. L’interrogazione parlamentare mira a chiedere al Ministro dello Sviluppo Economico di intervenire per scongiurare la chiusura di un’azienda chiave per il Paese e di chiedere il ritiro o la riscrittura del bando di gara introducendo clausole di piena tutela dei posti di lavoro.
Enrico Cappelletti ha aggiunto: “Siamo sorpresi del fatto che, con tutte le crisi aziendali che ci troviamo ad affrontare per il costo dell’energia, i dazi o le delocalizzazioni, dobbiamo affrontare anche crisi conseguenti ad una gestione amministrativa superficiale, all’apparenza più attenta alle sirene della speculazione che alla tutela dell’occupazione”.
Valbruna, sindacati pronti alla mobilitazione. Cunegato “Rischio trasferimento in Usa”
L’Eco Vicentino è su Whatsapp e Telegram.
Iscriviti ai nostri canali per rimanere aggiornato in tempo reale.
Per iscriverti al canale Whatsapp clicca qui.
Per iscriverti al canale Telegram clicca qui.