Donne imprenditrici in aumento, l’artigianato si tinge di “rosa”

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L’occupazione femminile nella nostra provincia segna un calo nel 2020 rispetto all’anno precedente di 1,7 per cento, anche quella maschile è contraddistinta dal segno negativo con una perdita dell’1,3 per cento nello stesso periodo. Nella giornata della “Festa della donnaConfartigianato Vicenza fa il bilancio sia sul lavoro femminile nelle imprese beriche ma anche sulle aziende guidate proprio dalle donne. Dai dati emerge che l’occupazione rosa, nel corso dello scorso anno, era del 56,5 per cento contro il 75,3 per cento di quella maschile.

Per quanto riguarda le imprese guidate da donne, Vicenza ne annovera 7.239, pari al 23,2 per cento dell’artigianato del territorio. Questo dato supera la media del Veneto di oltre un punto percentuale. Nel dettaglio poi, si nota una crescita del 3,7% (2021 su 2020) delle donne che all’intero dell’azienda rivestono la carica di amministratore che lo scorso anno hanno quindi toccato un 23,1% del totale. Alta anche la percentuale delle titolari assestate al 42,8% (un +1,4% rispetto al 2020).  Quanto ai settori, il numero maggiore di titolari (63,4%) si registra in quello dei servizi alla persona, seguito dalla manifattura (20%) e dai servizi alle imprese (13,6%).

Questi dati consentono alcune riflessioni – commenta Paola Zanotto, presidente del Movimento Donne Impresa di Confartigianato Imprese Vicenza-. La prima è che la crescita delle donne amministratrici può essere letta con una maggiore strutturazione, come evidenziato anche da altre indagini dell’Ufficio Studi, delle stesse imprese in un’ottica di consolidamento e crescita. Amministratrici o titolari che siano va ricordato che, in un momento delicato delle aziende quale può essere il passaggio generazionale, la presenza femminile può determinare la continuità d’impresa”.

Con i dati demografici poco incoraggianti diffusi in questi mesi, è quanto mai necessario e urgente studiare e pianificare politiche del welfare a sostegno dell’occupazione femminile in generale. Non è infatti che una titolare d’impresa o una amministratrice non abbia figli o genitori da accudire, e per questo, accanto al welfare, è importante anche il tema della conciliazione tempo di vita e di lavoro. Argomenti che sono destinati a diventare sempre più urgenti per tutti i lavoratori e tutti quanti fanno impresa – continua Zanotto-. Ritengo poi che un’attenzione particolare vada dedicata ai giovani, alla loro formazione tecnica e all’offrire loro opportunità di occupazione futura. In questo contesto il Movimento, e Confartigianato, può fare molto quale testimonial verso i giovani dimostrando quanto sia la competenza e la preparazione a fare la differenza, e non altro, ma anche come si possano trovare soluzioni per non dover decidere tra lavoro, espressione del sé e passo fondamentale verso l’autonomia, e vita privata”.

“Esistono forme di sostegno all’imprenditoria femminile, ultimo in ordine di tempo un recente bando regionale, così come all’occupazione femminile. Risorse che vanno intercettate così come quelle che potranno arrivare con il Pnrr. Ritengo – conclude Zanotto – che siano molte le potenzialità che le donne possono esprimere in diversi campi va solo data loro l’opportunità di farlo sempre nel reciproco rispetto delle differenze”.