E’ morto a 85 anni il politico vicentino Stefano Stefani, pilastro della Lega di Bossi

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“E’ una bruttissima notizia, se ne va una persona che ho sempre stimato, se ne va un grande pezzo della storia delle istituzioni della nostro territorio, che ha dato molto al Veneto ed al Paese, con un impegno nato molti anni fa in seno alla Liga Veneta e poi della Lega Nord. Con lui se ne va una persona che ha dedicato tutta la propria vita allo sviluppo di progetti e iniziative, anche in seno al movimento del quale si è sempre occupato a diversi livelli e con diverse cariche: è stato un punto di riferimento”.

Così il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta la notizia della morte di Stefano Stefani.
“Con Stefani si è costruita la Lega Nord partendo dalla Liga Veneta – aggiunge Zaia -. Per anni è stato il braccio destro di Bossi, ha ricoperto anche la carica di presidente della Lega, oltre ad aver avuto esperienze di governo. Lo ricordo come un uomo vulcanico, dal fare dirompente, a cui si somma un grande cuore. Un abbraccio alla moglie, ai figli e a tutti coloro che gli hanno voluto bene. Ciao Stefano”.

Ci lascia oggi Stefano Stefani, stimato imprenditore, politico di lungo corso che contribuì a fondare la Lega Nord, punto di riferimento per molti dei nostri militanti. Uomo dal carattere forte, ma sempre generoso e pronto a mettersi in gioco per il Movimento. La sua figura ci mancherà molto” commenta il deputato vicentino della Lega, Erik Pretto.

Nato il 29 settembre 1938 a Vicenza, ma residente a Costabissara, primo di quattro figli, dopo aver conseguito la licenza media inferiore affianca la madre Lucinda, rimasta vedova giovanissima, nel commercio di oreficeria e diventa quindi un imprenditore nel campo orafo, rivestendo anche ruoli all’interno della sezione orafi di Confindustria Vicenza.

Stefano Stefani con Umberto Bossi

Gli incarichi politici
La sua passione vera è stata però la politica, al fianco di Umberto Bossi fin agli anni ’90: è stato segretario provinciale di Vicenza dal 1992 al 1994, responsabile esteri, responsabile media e presidente federale del partito dal 1995 al 2002, contribuendo in modo determinante alla nascita dei mass media della Lega Nord come il quotidiano La Padania, e Radio Padania Libera. Eletto Senatore per la prima volta nella XII Legislatura nel 1994 (fino al 1996), quindi Deputato nella XIII, XIV e XVI Legislatura (1996-2006 e 2008-13) e nuovamente Senatore nella XV (2006-08). È stato presidente della III Commissione permanente Affari Esteri e Comunitari della Camera dei deputati e si colloca fra i dieci deputati più produttivi per quantità ed efficacia dell’attività svolta. Presente e disponibile per il territorio di riferimento, ha rivestito anche diversi incarichi parlamentari e di governo (fra gli altri, è stato sottosegretario alle attività produttive fra il 2001 e il 2003 e all’ambiente dal 2004 ale 2006.

Le vicende giudiziarie
Tesoriere della Lega fra il Nei suoi ruoli politici Stefani è stato coinvolto anche in tre nelle inchieste giudiziarie. La prima fu quella sul fallimento del villaggio turistico “Skipper” in Croazia (fu assolto dal reato di bancarotta nel 2011 “per non aver commesso il fatto”, dopo aver risarcito 500 mila euro ad una banca carinziana). La seconda è legata al suo ruolo quella della Credieuronord, la banca “padana” (fallita nel 2003, fu rilevata dalla Banca Popolare di Lodi): membro del CdA, Stefani pagò una sanzione amministrativa di circa 7.000 euro comminata dal Ministero dell’Economia. Nel 2007, infine, fu indagato dalla procura di Roma per concorso in truffa ai danni dello Stato e riciclaggio nella vicenda dei finanziamenti pubblici a Il Giornale d’Italia: fu accusato di aver intascato una parte dei fondi in cambio del “patrocinio” prestato o promesso dalla Lega. La sua posizione venne archiviata.

“I soldi della Lega? Spesi a prostitute”. Il vicentino Stefani in Tribunale a Milano