Elezioni Regionali: istruzioni per il voto. Modalità, regole anticontagio e le liste dei 9 candidati

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Il Veneto è tra le 8 regioni italiane a statuto ordinario in cui nel 2020 si rinnova la carica di Presidente (o Governatore) e del Consiglio Regionale, dopo la scadenza naturale del quinquennio concluso in queste ore dopo le elezioni 2015. In due di queste, Emilia Romagna e Calabria, i cittadini hanno già espresso il loro voto il gennaio scorso. Per le altre 6 è slittato da giugno al 20/21 settembre causa emergenza sanitaria. Ad aggiungersi la Valle d’Aosta, dopo lo scioglimento anticipato dell’assemblea.

Si vota domani dalle 7 alle 23, e lunedì dalle 7 alle 15, muniti di tessera elettorale e documento di riconoscimento. Sarà necessario rispettare le normative sanitarie anti diffusione del virus Covid-19. In abbinata alle elezioni regionali, si vota anche per il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari e in 6 comuni vicentini anche per l’elezione del nuovo sindaco cittadino. Si tratta di Malo, Lonigo, Posina, Cogollo del Cengio, Albettone e Recoaro Terme.

I NOVE CANDIDATI PRESIDENTI. Nella nostra regione sono 9 i candidati alla carica di Presidente della Regione, ad elezione diretta: si tratta del governatore uscente Luca Zaia (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e civiche collegate), Arturo Lorenzoni (indipendente di area centrosinistra: Pd, +Veneto in Europa, Europa Verde e civiche), Enrico Cappelletti (Movimento 5 Stelle), Daniela Sbrollini (Italia Viva, Psi-Pri), Simonetta Rubinato (Autonomie), Paolo Benvegnù (Rifondazione Comunista), Patrizia Bartelle (Veneto Ecologia Solidarietà), Paolo Girotto (Movimento 3V) e Antonio Guadagnini (Partito dei Veneti).

RIPARTIZIONE DEI SEGGI. Il sistema di voto proporzionale prevede l’assegnazione di un premio di maggioranza: nel caso di un candidato ottenga più del 40% dei voti, a questo gli verrà attribuito il 60% dei 50 seggi in totale. Per accedere alla ripartizione una coalizione deve superare la soglia di sbarramento del 5% dei voti mentre per le liste singole l’asticella è fissata al 3%. Sarà consentito il voto disgiunto (ad esempio per un candidato a Presidente e per una delle altre liste a esso non collegate) ed esprimere una doppia preferenza per i candidati consiglieri, che però devono riguardare candidati di genere diverso della stessa lista (un uomo e una donna o viceversa), pena l’annullamento della seconda preferenza. Le circoscrizioni sono in tutto 7 e corrispondono alle province venete.

PROTOCOLLO SANITARIO AL VOTO. L’emergenza sanitaria ha fatto slittare la tornata elettorale e costretto lo Stato ad adottare nuove ed regole di prevenzione all’interno dei seggi elettorali. Sia gli elettori che gli ufficiali civili presenti (scrutatori, presidenti e segretari) e le forze dell’ordine addette alla sorveglianza dovranno scrupolosamente attenersi alle disposizioni. I protocolli prevedono innanzitutto l’obbligo di indossare la mascherina, il rispetto del distanziamento interpersonale e dei percorsi di entrata e di uscita indicati con apposita segnaletica sul pavimento. Sussiste infine la richiesta di igienizzazione delle mani prima di “imbracciare” la fatidica matita. Chi presenta stato febbrile o sintomi di natura respiratoria è invitato a rimanere a casa, mentre chi si trova in isolamento ha potuto segnalare il proprio stato e richiedere il voto a domicilio.

CORPO ELETTORALE. Gli aventi diritto al voto in Veneto sono oltre 4 milioni, “quasi” equamente divisi tra genere maschile e femminile: le donne sono circa 92 mila in più. Per la precisione saranno 2.020.296 i maschi maggiorenni e 2.112.008 le femminile, per un totale di 4.132.304 persone, secondo l’ultima rilevazione disponibile sul sito del Governo. All’election day parteciperanno anche 375.116 elettori residenti all’estero. In totale in Italia saranno circa 18 milioni e mezzo i votanti non effettivi, in attesa dei dati sull’affluenza che complessiva disponibili dopo le 15 di lunedì. Da ricordare che in caso di mancato possesso della tessera elettorale o smarrimento è possibile recarsi negli uffici comunali aperti al pubblico in tutte le sedi degli enti locali.

A “vincere” la tornata elettorale il candidato presidente della regione più votato, con 50 seggi da consigliere in palio su 144 aspiranti iscritti nelle varie liste di voto per la sola circoscrizione 7 vicentina, raggruppate in nove tra coalizioni schieramenti politici. O, più precisamente, 49 scranni più il secondo candidato presidente più votato. Nutrito il “gruppone” di vicentini in lizza, come da consuetudine. Gli eletti percepiranno mediamente 8 mila euro mensili per l’incarico di rappresentanza. Per la griglia completa di simboli, nominativi e compagini scarica da qui.

DA RICORDARE. L’elettore può:

  • Votare una lista e il candidato presidente ad essa collegato, nel qual caso il voto è valido anche per la coalizione;
  • Votare solo un candidato presidente, nel qual caso il voto è valido anche per la coalizione;
  • Votare solo una lista, nel qual caso il voto è valido anche per la coalizione e il presidente ad essa collegato;
  • Votare una lista e un candidato presidente di un’altra coalizione (voto disgiunto)