Sars2: il contagio non si ferma. Sul tavolo del Governo si studiano nuove restrizioni

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Il contagio da Sars-CoV-2 non si ferma. Sono 1.907 i nuovi casi di coronavirus in Italia con 99.839 tamponi effettuati. Sono i dati forniti dal ministero della Sanità, 10 le vittime. Sul fronte ospedaliero si registra un calo delle terapie intensive di 4 unotà, ma un aumento dei ricoveri: +39. Tra le Regioni coi dati peggiori troviamo Lombardia (224), Campania (208) e Lazio (193). Il governo ha quindi ripreso a ipotizzare lockdown circoscritti o altre forme di restrizioni.

E situazione preoccupante anche nel resto del mondo con i paesi europei che corrono ai ripari.

In Inghilterra, si allarga la mappa delle zone interessate da misure speciali. Nel Lancashire, Merseyside, parti della regione delle Midlands e nel West Yorkshire, un’area dove vivono quasi 4,7 milioni di persone, da martedì sarà vietato incontrare persone non conviventi in casa o nei giardini privati. In parti del Lancashire e il Merseyside verrà anticipata la chiusura dei pub. Con questi nuovi provvedimenti, annunciati ieri dal governo di Londra, salgono a 13,5 i milioni di residenti del Regno Unito che sono sottoposti a misure restrittive.

Il primo ministro Boris Johnson questa volta non minimizza: “vediamo l’inizio di una seconda ondata” di infezioni da Covid-19. Un secondo lockdown è “l’ultima cosa che la gente vuole”, ma le misure attuali devono essere tenute “sotto controllo”, ha avvertito Johnson. I consulenti scientifici del governo hanno affermato che l’aumento del virus non è più localizzato ma è diffuso in tutto il Paese.

Il governo israeliano ha invece approvato le restrizioni imposte per il secondo lockdown nazionale dovuto all’aumento dei casi di coronavirus. Le nuove misure sono entrate in vigore ieri, contemporaneamente all’inizio delle festività di Rosh Hashana, il Capodanno ebraico, e dureranno 3 settimane. Le persone dovranno rimanere entro un raggio di un chilometro dalla propria abitazione tranne che per motivi di lavoro, salute e per fare la spesa.

In Spagna, riflettori accesi sulla capitale. La regione di Madrid ha annunciato restrizioni alla libertà di movimento in 37 distretti dell’area metropolitana. A partire da lunedì gli abitanti di queste aree – circa 850mila persone – non potranno lasciare il loro distretto se non per andare a lavoro, a scuola, dal medico o assistere familiari. Saranno vietati i raduni di oltre sei persone, mentre verranno chiusi parchi e giardini. La regione ha registrato 1212 nuovi casi nelle ultime 24 ore, con 33 decessi. In tutta la Spagna 4697 nuovi casi e 90 morti

E attenzione altissima in Francia, che ha archiviato una giornata con 123 decessi, il dato peggiore dal 18 maggio oltre 13mila nuovi positivi. A Marsiglia, il sindaco esprime preoccupazione per le dotazioni degli ospedali cittadini. A Tolosa, vietati gli assembramenti con più di 10 persone in parchi e aree pubbliche, prorogato l’obbligo di indossare la mascherina. Positivo anche il ministro dell’Economia Le Maire.

Giro di vite anche in Irlanda, con provvedimenti che resteranno vigenti per le prossime tre settimane nella capitale: il livello 3 di allerta prevede limitazioni ristoranti e locali, oltre al ‘numero chiuso’ per la partecipazione a funerali e matrimoni.

In Grecia, scatta la chiusura dei cinema ad Atene. Fuorilegge gli assembramenti con 10 persone, partecipazione limitata a battesimi, matrimoni e funerali.

In Danimarca, da oggi bar e ristoranti verranno chiusi alle 22 e gli avventori dovranno indossare la mascherina fino a quando non si saranno seduti. La premier Mette Federiksen, ha esteso a tutto il paese le misure entrate già in vigore nella capitale Copenaghen. Il tetto massimo per le riunioni viene ridotto a 50 persone, con eccezioni per luoghi con grande capienza di posti a sedere, come gli stadi da calcio. La premier ha esortato tutti a lavorare il più possibile da casa, ridurre i contatti sociali ed evitare i mezzi pubblici affollati. Le nuove misure saranno in vigore almeno fino al 4 ottobre.

Quasi 2300 i nuovi contagi in Germania, il livello più alto dallo scorso aprile. Sono 6, sempre nelle 24 ore, i decessi registrati, per un totale di 9384. I guariti, stando al conteggio del Robert Koch Institut, sono 239 mila.

L’India ha registrato 93.337 nuovi casi  nelle ultime 24 ore e 1.247 decessi in più, portando il numero totale dei contagi del Paese a 5,3 milioni e i decessi a 85.619. Si prevede che diventerà il Paese più colpito al mondo entro poche settimane, superando gli Stati Uniti.

Sotto osservazione anche la situazione in Brasile, dove si sono registrati 829 decessi e 36.303 nuovi contagi nelle ultime 24 ore. Il numero complessivo dei casi confermati nel Paese sudamericano è così salito a 4.455.386, mentre il totale delle vittime dall’inizio della pandemia ha raggiunto quota 134.935. Il tasso di letalità del virus è rimasto fermo al 3%, mentre quello di mortalità è leggermente salito, passando a 64,2 persone ogni 100mila abitanti.