Frane nuove, problemi vecchi. Confindustria in pressing: “Ora la Valdastico Nord”

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Il tratto finale della Valdastico A31 a Piovene Rocchette

Sarà che gli storici collegamenti tra Veneto e Trentino in questi mesi hanno vissuto più giorni di chiusura che giorni aperti, sarà l’aria delle Europee che ormai incombono, sarà molto più semplicemente che nonostante le varie bocciature e le divergenze tra le due regioni almeno su quale soluzione adottare, della lunga storia della Valdastico Nord non è mai veramente stato scritto il capitolo finale.

Gli ultimi in ordine di tempo a soffiare sulle braci solo apparentemente spente di un prolungamento in parola – solo per restare a tempi più recenti – da almeno 11 anni quando nel 2013 ci fu l’approvazione, da parte del CIPE, del progetto preliminare del primo lotto di 18 chilometri Piovene Rocchette – Pedemonte, Confindustria Vicenza e Trento in una nota stavolta unitaria: “La viabilità tra le province di Trento e Vicenza è pregiudicata da una serie di fragilità e criticità annose – spiegano il presidente degli autotrasportatori di Confindustria Trento, Stefano Pedot e il presidente del Raggruppamento di Bassano del Grappa di Confindustria Vicenza, Alessandro Bordignon – che la frana del 12 gennaio scorso ha evidenziato e inasprito al punto che una soluzione alternativa e strutturale appare oggi l’unica opzione possibile.

A tal riguardo – concludono i presidenti – Confindustria Trento e Confindustria Vicenza invitano la Provincia autonoma di Trento e la Regione Veneto a riprendere il confronto finalizzato alla definizione di una soluzione condivisa per il prolungamento a nord della A31 Valdastico. Nel contempo, le due Associazioni assicurano il loro impegno a fianco degli Enti locali del territorio per sollecitare le istituzioni superiori ad assumere quelle decisioni infrastrutturali che loro competono e che per troppo tempo sono mancate”.

Parole che scuotono ancor più l’opinione pubblica trovando terreno fertile nel malumore serpeggiante dopo i 45 giorni di blocco causati dalla frana che ha interessato la SS47 all’altezza dell’abitato di San Marino, nel comune di Valbrenta con il viadotto “del Pescatore” ancora interdetto al traffico pesante e gli oltre 70 giorni di interruzione, da novembre ad oggi, della SS350 dopo Lastebasse con l’ultimo smottamento nella giornata di Pasqua che costringerà residenti e pendolari a deviare, stando agli ultimi aggiornamenti, almeno per una settimana.

E a ribadire senza troppi giri di parole che la prosecuzione a nord dell’asse autostradale sia la soluzione ci ha pensato ancora una volta la politica, con una voce autorevole del partito della Premier Giorgia Meloni: “Insisto nel dire che bisogna ultimare la Valdastico – ha dichiarato Sergio Berlato, deputato italiano al Parlamento Europeo – opera strategica non in contrasto con il potenziamento della Valsugana. Ribadisco che bisogna trovare una convergenza tra Regione Veneto e Regione Trentino Alto Adige per completare la realizzazione del progetto: un’opera necessaria per dare riscontro alle esigenze di natura economica e turistica non solo della Regione Veneto, ma anche del Trentino-Alto Adige, oltre che per rafforzare il collegamento tra il Veneto e l’Europa del Nord, implementando gli scambi commerciali con i nostri porti dell’Adriatico”.