Gira per Campo Marzo senza documenti e con un coltello: era un pregiudicato già espulso

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Un pericoloso coltello con lama da 17 centimetri nascosto tra i vestiti, nessun documento di riconoscimento da presentare, tante bugie da raccontare agli operatori di polizia di Stato che alla fine sono riusciti a indentificarlo e “smascherarlo”. ma solo dopo averlo rincorso tra le aiuole di Campo Marzo, di fronte alla stazione dei treni di Vicenza, visto che il soggetto aveva tentato la fuga una volta rivolto lo sguardo verso poliziotti.

L’episodio reso noto dalla Questura risale alla tarda serata di ieri, giovedì 5 ottobre, quando una pattuglia ha notato il passo “accelerato” di un individuo, andando a raggiungerlo per le verifiche sulla sua identità. Alla ritrosia dimostrata a fornire le proprie generalità è seguita la perquisizione personale del 43enne di nazionalità tunisina – come si saprà poi – che ha portato alla scoperta del coltello, a suo dire “per difendersi da eventuali aggressioni”.

Rese note oggi le iniziali di E.S.R., pluripregiudicato nordafricano già espulso dal suolo italiano, senza aver rispettato l’ordine esecutivo di uscire dai confini. Nel suo curriculum di giustizia, inoltre, una condanna per spaccio di sostanze stupefacenti e rissa, porto d’armi e furto, oltre che, da ultimo, una denuncia per fatti di reato rientrati nel c.d. “Codice Rosso” per maltrattamenti. Un soggetto problematico sulla cui pericolosità sociale non sussistono dubbi, oltre alla renitenza a sottostare agli ordini di allontanamento.

Nelle vicinanze del luogo di cattura di ieri, in viale dell’Ippodromo, il mese scorso lo stesso tunisino aveva rapinato una persona, armato di coltello per minacciarla, e ancora prima aveva malmenato un uomo di nazionalità pakistana. Tutto ciò non era bastato per privarlo della libertà, concedendogli di nuocere ancora al prossimo, visto che i provvedimenti presi nei suoi confronti non sono stati resi effettivi. Dopo l’identificazione, il malvivente è stato scortato presso il centro per il rimpatrio di Gorizia.