Il Green Pass non frena le visite ai Musei. Quasi 144 mila euro di incassi in un mese

Quasi 144 mila euro. È questo il “tesoretto” incassato dai Musei Civici di Vicenza durante il mese di agosto con gli ingressi tra Basilica Palladiana, Teatro Olimpico, Palazzo Chiericati, chiesa di Santa Corona, la sezione naturalistico archeologica e quella del Risorgimento e della Resistenza.

Un importo complessivo che si avvicina a quello record raggiunto nello stesso periodo del 2019 – con 154 mila euro di incassi – e che determina un incremento del 100 per cento rispetto all’agosto del 2020, “anno del Covid”, che aveva registrato invece “solo” 79 mila euro di entrate, in un mese estivo in cui comunque la circolazione delle persone era ripresa.

A rendere nota una notizia più che positiva nel settore dell’offerta culturale e turistica in generale è stato oggi il primo cittadino del capoluogo berico. “Quelli del mese concluso ieri  sono incassi da record per i Musei Civici che ci consentono di arrivare quasi ai livelli del 2019, prima dell’arrivo del Covid che ha sensibilmente pesato sulle presenze turistiche in città – dichiara il sindaco Francesco Rucco -. Una grande soddisfazione che conferma quanto il lavoro sulla cultura e sulla rete museale possa dare una risposta importante dal punto di vista dell’offerta turistica consentendo un indotto significativo che ci spinge ad investire per migliorare sempre di più”.

La richiesta del Green Pass all’accesso sembra non frenare le visite ai siti museali, almeno nel capoluogo. Per il Comune, infatti, il risultato ottenuto ad agosto è ancor “più lusinghiero” perché l’obbligatorietà della certificazione verde comporta un riorganizzazione delle modalità di visita da parte degli operatori e, inevitabilmente, anche di disponibilità da parte del visitatore che deve necessariamente sottoporsi al controllo.

La Basilica Palladiana, uno dei simboli della storia e della cultura di Vicenza

Tra i fattori che rendono ancor più degno di nota l’importo di 144 mila euro incassato in un solo mese, poi, anche la capienza ridotta degli spazi dei musei e il calo significativo della presenza di comitive come conseguenza dell’emergenza sanitaria.