Indagine della Digos sugli antagonisti no-Tav: denunciata anche una vicentina

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C’è anche un’attivista del centro sociale Bocciodromo di Vicenza fra le 14 persone coinvolta nell’indagine della Digos di Torino che, su richiesta del tribunale, ha oggi eseguito perquisizioni e notificato denunce ai principali referenti dell’ala più dura del movimento No Tav, in particolare del centro sociale torinese Askatasuna. Coinvolti anche esponenti di centri sociali di Modena, Parma ed appunto del Bocciodromo di Vicenza.

Le denunce arrivano a conclusione delle indagini per gli scontri del 27 luglio scorso avvenuti in Val Susa, nell’area di Chiomonte, dove sono in corso i lavori della linea ad alta velocità ferroviaria. Le 14 persone identificate hanno ricevuto i provvedimenti cautelari emessi dalla Procura della Repubblica di Torino. Le accuse vanno da resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, travisamento e inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. Per la ragazza vicentina – le cui iniziali sono E.G. – è stato disposto il divieto di dimora nella provincia di Torino. “Rimandiamo al mittente queste intimidazioni messe in atto nei confronti di chi lotta in Difesa dei Beni Comuni” ha commentato sui social il gruppo vicentino di appoggio al movimento No-Tav.

Sono in corso arresti, perquisizioni di Cittadini attivi No Tav. in Piemonte e Veneto. L'attività repressiva dello "…

Pubblicato da NO TAV a Vicenza su Martedì 17 dicembre 2019

“Abbiamo appreso la notizia con preoccupazione – ha commentato sindaco di Vicenza Francesco Rucco – perchè sapere che esponenti di spicco del Bocciodromo risultano coinvolti, anche se al momento solo a livello di indagine, non dà certo serenità. E’ un’inchiesta che riguarda episodi di illegalità che non dovrebbero avere nulla a che fare con le finalità aggregative di certe realtà e che, comunque, colpiscono l’opinione pubblica. Sarebbe ancor più grave se tali fatti fossero confermati in sede giudiziaria. Attendiamo ulteriori sviluppi sulla vicenda e ci riserviamo di verificare se questa inchiesta potrà eventualmente avere delle conseguenze sulla concessione dell’immobile di via Rossi”.