La stampa vicentina piange “Roby” Luciani: penna sottile, divertente e divertita del GdV

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Un'immagine del giornalista vicentino Roberto Luciani

L’ultima cronaca non ha potuto scriverla in prima persona, con la penna burlona e sapiente che lo contraddistingueva, lasciando ai colleghi – e amici – di professione l’ingrato compito di annunciarne l’addio. Roberto Luciani, poliedrico giornalista vicentino d’adozione, ieri mattina all’ospedale S. Bortolo si è spento a 57 anni: uscendo dal campo tra gli applausi, nonostante la “sostituzione” anticipata risulti incomprensibile ai più. Ai colleghi del Giornale di Vicenza e del Gazzettino, di cui era ed era stato collaboratore per decenni, al mondo dello sport locale – calcio e pallamano in particolare, ma non solo -, ai supporters della Lazio di cui era visceral tifoso, ai frequentatori della Provincia di Vicenza dove curava l’ufficio stampa e, citati in fondo ma per primi in ordine d’affetto, ai familiari.

Roberto Luciani, “Roby” per alcuni e “Bob” o “Robbè”  per altri, faceva parte della classe ’62. E di classe, nel suo mestiere, ne aveva, eccome se ne aveva. Ben più di quella che millantava da calciatore di gioventù ma di cui andava comunque fiero. Da fuoriclasse eclettico sapeva spaziare da una sponda all’altra del giornalismo raccontando storie di vita, imprese di sport e i reconditi angoli di memoria di Vicenza. Abilità, verve, cultura e arguzia costituivano l’inchiostro simbolico della sua penna che suscita nostalgia fra quanti lo hanno conosciuto, affiancato, a volte sgridato per l’esuberanza ma, sempre e comunque, apprezzato per il suo essere umile e speciale, al di fuori dei clichè del giornalista impettito.

Nato in Abruzzo a Loreto Aprutino, con la famiglia si era trasferito in Veneto negli anni 60′. Qui era cresciuto, a Vicenza nel quartiere di S. Pio X, trascorrendo i tempi dell’adolescenza e coltivando due grandi passioni, lo sport e la scrittura, facendo di un talento un mestiere. Senza mai perdere la voglia di divertirsi nello scrivere, una fiammella mai spenta fino a ieri. Prima al Gazzettino e da metà anni Duemila al “GdV”, dove entrato in punta di piedi da collaboratore conquistando spazio, stima e considerazione fino a diventare corrispondente di punta delle varie redazioni. Parallelamente, il suo impegno nella stampa istituzionale, curando testi per figure di spicco della politica amministrativa vicentina fino ad approdare in Provincia con l’incarico di addetto stampa.

Membro storico della compagine biancorossa di VicenzaPress, inoltre, ha dimostrato fino in fondo la sua passione per il pallone allenando squadre a zonzo per il Vicentino, in particolare nel giovanile, anche in team femminili. Qui sapeva esprimersi in tutta la sua simpatia, insegnando passione prima di tutto e l’importanza dello stare insieme, i fondamenti di vita del fare squadra sacrificandosi l’uno per l’altra, forte della sua indole ruspante e di una conoscenza illimitata di calcio e dintorni. Che si trattasse di Terza Categoria o di Lanerossi Vicenza, o dell’Altovicentino di Rino Dalle Rive che aveva seguito negli ultimi anni.

Nelle ore successiva alla diffusione della tragica notizia della morte, avvenuta domenica mattina in seguito a una malattia subdula e crudele, un’ondata di messaggi di cordoglio e di ricordo ha invaso il web. Da ogni dove, dai tanti avamposti virtuali dei campi periferici della provincia vicentina alle roccaforti indoor della pallamano che seguiva quasi da pioniere, passando per i diari sul web di decine di giornalisti e professionisti della comunicazione. Ognuno di questi ne ha tracciato un ricordo affettuoso e commosso, in attesa di conoscere la data dell’ultimo saluto.

La redazione di Eco Vicentino si unisce al cordoglio della famiglia Luciani, della redazione de “Il Giornale di Vicenza” e dell’ente Provincia di Vicenza.