L’ospedale San Bortolo piange un pilastro del passato: addio al dott. La Greca, specialista dei reni

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Per quasi 35 anni è stato primario del reparto di Nefrologia dell’ospedale del capoluogo berico, punto di riferimento per i colleghi specialisti del rene, testimone dell’incedere dei tempi e dei cambiamenti della sanità pubblica italiana, occupandosi in prima persona di centinaia di pazienti affetti da disturbi renali. Nonostante fosse andato in pensione da ormai quasi 20 anni, in tanti ricordano al San Bortolo il dottor Giuseppe La Greca, spirato nei giorni scorsi e ricordato dalle istituzioni che governano la sanità veneta in queste ore. Lascia tre figli con le rispettive famiglie e i nipoti: cerimonia di addio domani mattina alle 10.45 nella chiesa parrocchiale del quartiere della Stanga, dove viveva.

Il medico e accademico molisano era originario di Campobasso, dove era nato 86 anni fa: era della classe ’34. In giovane età il trasferimento in Emilia Romagna, dove si è formato. Dopo gli studi universitari svolti a Padova e le prime esperienze nei reparti ospedalieri, era giunto a Vicenza nel 1968 per quella che sarebbe stata la svolta alla sua già promettente carriera. E anche per la nefrologia, a quei tempi settore in larga parte inesplorato in campi come l’emodialisi di cui proprio il polo del capoluogo berico è divenuto nel tempo un centro d’eccellenza, con pazienti in cura da tutta Italia e i tra i primi a effettuare trapianti di reni.

Nel ruolo che fino a pochi anni fa si definiva come quello di “primario”; il dott. La Greca ha diretto e formato decine di professionisti della medica del rene, dal 1968 fino al 2002, dopo aver traghettato il reparto nel nuovo millennio e infuso le sue sterminate conoscenze sia sul piano teorico che pratico ai suoi collaboratori. In tanti, alla notizia della morte, lo ricordano in queste ore. Accorato pure il ricordo da parte di Ulss 8 Berica, affidato a un comunicato stampa. “Ricordiamo con profondo rispetto e ammirazione la figura del professore. Arrivato a Vicenza a soli 33 anni, l’allora dott. La Greca è rapidamente diventato un punto di riferimento: per tutti i pazienti innanzitutto, ma anche per la sua equipe e per molti colleghi, contribuendo con le sue innovazioni, il suo impegno ed entusiasmo allo sviluppo e alla modernizzazione dell’ospedale San Bortolo in un’epoca di grandi cambiamenti”.

“Come sempre in questi casi – sottolinea la dott.ssa Maria Giuseppina Bonavina – il primo doveroso pensiero va ai familiari del prof. La Greca, ai quali desidero esprimere le sentite condoglianze a nome di tutta l’azienda della quale per tanti anni il prof. ha fatto parte. Allo stesso tempo, di fronte alla sua figura e all’importanza del suo lascito, poi ulteriormente cresciuto sotto la guida del prof. Ronco, non possiamo non sottolineare che sono uomini di scienza del suo calibro che hanno contribuito alla realtà ospedaliera e sanitaria che oggi viviamo con orgoglio come una eccellenza del nostro territorio e non solo”.

Zaia in visita al reparto alcuni anni fa

Così si era espresso già ieri invece Luca Zaia, subito informato del decesso del medico da qualche tempo andato in pensione. “È scomparso un professionista a cui la sanità veneta, e quella berica in particolare, deve molto. Per il contributo e per la dedizione che ha saputo esprimere in tanti anni di attività è un vero esempio che merita di essere ricordato come uno degli artefici dell’eccellenza che oggi caratterizza la Nefrologia e la chirurgia trapiantistica nella nostra Regione. Un primariato di oltre trent’anni come il suo – dice il Governatore – significa aver guidato il centro di nefrologia vicentino in un periodo di grande evoluzione medico-scientifica. Fu lui, infatti, uno dei protagonisti del primo trapianto di rene a Vicenza nel 1988 e di altre affermazioni che hanno portato il modello sanitario all’attuale livello qualitativo. Esprimo le mie condoglianze ai familiari e a lui invio un pensiero”.