Lutto all’Ulss 8 a Vicenza. E’ morto a 62 anni il dirigente medico Davide Giavarina

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Lutto all’ospedale San Bortolo e in tutto il bacino della sanità che fa capo al polo medico di Vicenza. Il direttore del reparto di Medicina di Laboratorio dell’Ulss 8 Berica, dottor Davide Giavarina, è morto all’età di 62 anni. Era della classe 1962, nato il 1 ottobre ed ha chiuso gli occhi per sempre nella notte tra martedì e mercoledì, per cause per il momento non rese note. Veronese di San Bonifacio, era specializzato in biologia clinica.

Tanti i commenti con attestazioni di stima che vengono espressi all’indomani del decesso dello stimato medico, nominato primario circa quattro anni or sono, nel 2021, in un periodo delicatissimo nel ciclone della pandemia Covid-19. Da 27 (primo incarico nel 1998) colonna portante del San Bortolo, era considerato uno dei decani per esperienza e militanza nella “casa” dei malati vicentini.

Tra questi, il messaggio della collega dottoressa Mariarosa Carta. “Dal suo arrivo a Vicenza ha subito colpito tutti per la sua preparazione in tutti gli ambiti della Patologia Clinica, dalla coagulazione, all’ematologia e alla chimica clinica. A queste sue non comuni competenze univa grandi capacità manageriali – aggiunge – con la particolare visione che sapeva legare l’automazione alle criticità della fase pre-analitica, per garantire la qualità dell’informazione fornita dal Laboratorio Clinico. In questo momento di personale smarrimento, posso solo aggiungere che credo che quanto lui ci ha insegnato sarà per i professionisti di laboratorio uno stimolo di crescita professionale per perseguire il nostro obiettivo principale, cioè il benessere del paziente”.

Prima di approdare a Vicenza, Giavarina aveva portato a termini vari incarichi di crescente livello di responsabilità, da Verona a Legnago, da Padova a San Bonifacio. “A nome di tutta l’Azienda – commenta il Direttore Generale Patrizia Simonato – esprimo le  condoglianze ai familiari del dottor Giavarina, che ricordiamo e onoriamo per le sue grandi competenze come professionista, sempre attento alle innovazioni, ma anche per le sue doti umane. Chi ha avuto modo di collaborare a stretto contatto con lui lo ricorda infatti come una persona intellettualmente generosa, sempre pronta a condividere le sue grandi conoscenze, e sempre aperta nei confronti del prossimo e disponibile all’ascolto, sia che si trattasse dei collaboratori, sia che si trattasse dei colleghi di altre unità operative”.

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