Frattura al polso per una donna scivolata sul ghiaccio sul sentiero verso il “Drago Vaia”

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Una bella immagi del drago alato dal blog Inviaggiopernatura, di Anna Roscini

Una donna vicentina di 44 anni è stata soccorsa d’urgenza domenica in territorio in quota in territorio di Lavarone, sul sentiero che porta al “Drago del Vaia”, l’opera in legno intrecciato ricavata dagli schianti della tempesta del 2018 che negli ultimi tempi sta attirando sulle Prealpi al confine tra Veneto e Trentino centinaia di visitatori ogni giorno.

L’allarme è scattato intorno alle 16 di ieri, dopo che la madre – impegnata in un’escursione non impegnativa insieme al marito e ai figli piccoli – ha messo un piede in fallo lungo un sentiero che porta all’attrazione in località Magrè di Lavarone.

Nella caduta, la 44enne di Monticello Conte Otto, comune dell’hinterland di Vicenza, aveva riportato la dolorosa frattura ad un polso. In suo soccorso è stata chiamata subito dalla centrale operativa del 118 una squadra di vigili del fuoco già attiva in zona, insieme alla Protezione Civile, che ha raggiunto la famiglia nel luogo dell’incidente e ha intercettato un velivolo dell’elisoccorso di Trento, già in volto di rientro da un altro intervento.

Dopo le prime cure sul posto della caduta accidentale la donna è stata trasportata via cielo al pronto soccorso del polo sanitario del capoluogo trentino, e poi in seguito trasferita nel reparto di ortopedia, dove sarebbe stata confermata la frattura scomposta all’arto dolente, praticando l’ingessatura. Già nella tarda serata di domenica l’escursionista è stata dimessa e ha potuto fra rientro nel Vicentino.

La sfortunata appassionata di camminate in montagna non era però riuscita a raggiungere il dragone alato costruito con radici di legno lo scorso anno dall’artista altopianese Marco Mortalar. C’è da scommettere insomma che non appena si sarà pienamente ristabilita, magari pazientando fino alla prossima primavera per evitare nuove “gelate” malandrine, ripartirà alla volta di Lavarone. Non solo per raggiungere quella meta interrotta a metà cammino, ma anche per godersi in prima persona lo stupore dei bimbi di fronte al grande drago alto circa 6 metri che osserva maestoso, circondato da curiosi, la valle sottostante.