Lotto di salame tipico prodotto nel Vicentino contaminato: nessuna infezione nota, merce ritirata

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Un salame di tipica produzione veneta (foto da archivio Eco)

Atto di responsabilità dovuto, da parte dell’azienda Mariga di Monticello Conte Otto, che ieri ha reso noto il potenziale pericolo legato alla presenza del batterio nocivo “listeria” in un lotto di salame dolce “nostrano”. Prodotto ai primi di febbraio dell’anno in corso.

Da evidenziare subito che non si hanno segnalazioni, per il momento, di casi di infezione o problemi di salute legati al consumo del prodotto alimentare “tipico”: la richiesta di ritiro dal commercio proviene direttamente da un controllo interno operato in autonomia dalla ditta vicentina. Tecnicamente si parla di “richiamo per rischio microbiologico”.

Oltre all’informativa subito inviata al Ministero della Salute attraverso il previsto “modello di richiamo”, che ha attivato i protocolli previsti in questi casi con il ritiro della merce dagli scaffali di vendita, è stata diffusa la notizia in via ufficiale dall’azienda vicentina al fine di raggiungere i frigoriferi e le cantine dei consumatori abituali dell’alimento per le verifiche. Chi avesse acquistato il prodotto insaccato in confezione da 800 grammi e in particolare appartenente al lotto 41/2023 – l’unico con riscontri di presenza del batterio listeria – è pregato di non farne uso e di restituirlo ai punti vendita oppure smaltirlo.

Un particolare del documento di segnalazione al Ministero della Salute

Chi avesse consumato in giorni recenti il salame tipico veneto di questa marca e avesse accusato dei sintomi quali dolori gastrointestinali è pregato di avvertire il medico di famiglia o i servizi sanitari dell’Ulss competente per il territorio di residenza. I batteri che rientrano nelle specie di listeria si trovano nell’ambiente e possono contaminare alimenti, come il latte e i suoi derivati, talvolta anche carni e altre tipologie di cibo. Solo in caso di presenza massiccia possono risultare nocivi al sistema immunitario e costituiscono un rischio per le donne in gravidanza.