Nel furgone stipati 400 kg di carne senza refrigerazione. Multa da 7 mila euro

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Trasportava in tutta tranquillità un carico di carne lungo l’autostrada A4 nel tratto che attraversa i due caselli del capoluogo berico, fino a quando non si è imbattuto in una pattuglia della Polstrada che, una volta effettuato il controllo di routine al furgone, ha stilato una sfilza di contravvenzioni. Per un totale di ben 7 mila euro come cumulo di sanzioni pecuniarie.

La più grave collegata al fatto che i 400 chilogrammi di alimentari erano trasportati senza la presenza di una cella frigorifera o altre misure analoghe e opportune per mantenere a bassi livelli la temperatura interna al mezzo di trasporto, una Renault Master. Condotta non consentita a livello di igiene e salubrità, tanto più che la carne (rpssa9 era contenuta in sacchi neri di plastica.

L’episodio risale alla mattinata di sabato, con l’equipaggio della Polstrada a fermare il furgone autocarro al casello di Vicenza Est. A bordo si notava il solo conducente, risultato corrispondere al proprietario del veicolo: un cittadino di nazionalità ghanese regolarmente residente in Italia in provincia di Brescia. Nel vano di trasporto erano invece presenti scatole di cartone con all’interno i sacchi colmi di carne animale macellata, risultata essere di origine bovine e ovine.

Indicazioni utili sono state fornite in questa direzione dal personale veterinario intervenuto sul posto per appurare la tipologia e la provenienza della merce, fattore importante anche per determinare le modalità previste per il trasporto alimentare dal punto di vista igienico-sanitario. Il guidatore, alquanto sorpreso per i tanti problemi sollevati dalle forze di polizia, avrebbe dichiarato di essere di ritorno nel Bresciano per consegnare la carne ad alcuni amici di nazionalità cinese.

A questo punto il quadro era chiaro per i dipendenti della Questura di Vicenza: il veicolo sotto esame è risultato del tutto sprovvisto di coibentazione e di refrigerazione e non era stata adottata nessuna misura di minimizzazione dei rischi di contaminazione batterica. Inoltre era sprovvista di documentazione che accertasse la provenienza e certificazione sanitaria, in una sorta di “fai da te” contrario ad ogni norma commerciale e di tutela della salute pubblica. Motivo per cui la merce è stata sequestrata e destinata allo smaltimento, dopo aver comminato la sanzione complessiva di 7 mila euro al ghanese tra l’altro risultato non nuovo a simili “imprese”, già multato in passato in episodi analoghi.