Oltre 16 milioni di euro “portati via” da 199 evasori totali. I dati della Guardia di finanza

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La cerimonia per il 244esimo anno dalla fondazione della Guardia di finanza

Quasi 200 evasori totali e più di 16 milioni di euro non versati al Fisco. Sono solo alcuni dei dati relativi all’ultimo anno e mezzo di lavoro della Guardia di Finanza di Vicenza. In occasione del 244esimo anniversario dalla fondazione delle Fiamme gialle, questa mattina nella sede del comando di Vicenza sono stati resi noti i dati complessivi delle operazioni svolte dal 2017 ad oggi.

“Abbiamo lavorato con la ferma volontà di aumentare la capacità di incidere in tre modi sui più gravi e diffusi fenomeni di illegalità fiscale e di criminalità economico-finanziaria – ha spiegato il comandante provinciale Crescenzo Sciaraffa -, ossia in maniera effettiva con controlli di merito e non formali, proporzionale (casi di frode e crimini economico-finanziari) e ripristinatoria (la necessità di recuperare mediante tempestive misure cautelari reali l’illecito arricchimento, andando a colpire il “prodotto” del reato, quel profitto che, inevitabilmente, si traduce in perdite per le cosiddette fasce deboli)”.

Sono 199 gli evasori completamente sconosciuti al Fisco scoperti dalla Guardia di finanza. “Non si tratta di piccoli commercianti, artigiani e imprenditori, che rappresentano l’ossatura economica del Paese – sempre da tutelare – e che magari hanno omesso di rilasciare uno scontrino. Parliamo invece degli evasori, ossia di quei soggetti fiscalmente pericolosi, i cui patrimoni sono espressione diretta dei gravi reati tributari o economico-finanziari commessi – viene sottolineato nella relazione -. Importi tutt’altro che insignificanti se si pensa che questi evasori totali, tutti insieme, in un anno e mezzo hanno sottratto allo Stato 16 milioni di euro“. In tale contesto sono state avanzate all’autorità giudiziaria proposte di sequestro per oltre 234 milioni di euro. Inoltre, sono stati eseguiti sequestri per oltre 19 milioni di euro, nonché “congelati” e poi acquisiti in via definitiva (con la confisca) al patrimonio dello Stato quasi 4 milioni di euro.

Ci sono anche le frodi cosiddette “carosello”, con 201 casi di società “cartiere” o “fantasma”, create ad hoc per la realizzazione di frodi all’Iva, la costituzione di crediti fittizi e l’ottenimento di indebite compensazioni. Non sono mancati nemmeno evasori che hanno trasferito all’estero i propri profitti e, per finire, quelle imprese straniere che operano in Italia, ma non dichiarano qui i redditi su cui hanno l’obbligo di pagare le imposte nazionali. Nel settore della fiscalità internazionale, i casi di evasione scoperti nell’ultimo anno e mezzo sono stati 46.

Le frodi fiscali in tutto sono state 931 in tutto, tra verifiche e controlli, avviati nei confronti delle persone e delle imprese considerate maggiormente a rischio di evasione fiscale. Circa 270, invece, sono i soggetti denunciati per reati fiscali in un anno e mezzo di attività. I sequestri di disponibilità patrimoniali e finanziarie ai responsabili di frodi fiscali ammontano a 19 milioni di euro, cui si aggiungono le ulteriori proposte di sequestro già avanzate, per 234 milioni di euro. Sono stati verbalizzati 112 datori di lavoro per aver impiegato 552 lavoratori in “nero” o irregolari.

Le Fiamme galle beriche, poi, hanno individuato 19 responsabili di un danno erariale da oltre 15 milioni di euro, mentre le frodi scoperte in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a oltre 81 mila euro, e si attestano a quasi 1 milione di euro quelle nel settore della spesa previdenziale e sanitaria. I soggetti nel complesso denunciati sono stati 8, con l’esecuzione di 46 interventi a tutela dei principali flussi di spesa pubblica. Proseguendo in ambito sanitario, ci sono poi gli “evasori” del ticket, settore nel quale i controlli mirati hanno consentito di individuare “sacche” di irregolarità nel 82% dei casi.

Altro settore particolarmente a rischio è quello delle assistenze domiciliari, dei pasti a domicilio, degli assegni per il nucleo familiare e di quelli di maternità, degli assegni per le mense scolastiche, delle borse di studio: il 18 per cento dei controlli svolti ha evidenziato irregolarità.

Il valore del riciclaggio accertato dalle Fiamme Gialle beriche si è attestato a quasi 4 milioni di euro nell’ultimo anno e mezzo, con 8 controlli e la verbalizzazione di 9 soggetti. In materia di autoriciclaggio sono stati eseguiti degli approfondimenti nei confronti di 13 persone e sono state esaminate 400 segnalazioni per operazioni sospette. Scoperti, infine, reati fallimentari con la proposta di sequestro di beni per circa 11 milioni di euro su un totale di patrimoni risultati distratti di oltre 162 milioni di euro. Sono stati anche sottoposti a sequestro beni per quasi 9 milioni di euro.

Per quanto riguarda la tutela del risparmio e i reati bancari, l’attività del Corpo si è concretizzata con 8 interventi, 14 soggetti verbalizzati e, nell’ambito dell’attività a contrasto dei reati societari e bancari, oltre 106 milioni di sequestri eseguiti. Per quanto riguarda infine il mercato del falso, sono oltre 29300 gli articoli contraffatti o con falsa indicazione del made in Italy sequestrati.