Pm10 e smog, obbligo di porte chiuse nei negozi. Ma in molti stores gli ingressi restano aperti

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
Molti negozi, mercoledì pomeriggio, hanno continuato a tenere le porte aperte

Aria pericolosa, troppo sporca e inquinata da Pm10: per più di sette giorni a Vicenza si è superato il limite dei 50 microgrammi di polveri sottili per metro cubo. Così, il Comune è corso ai ripari: da oggi in città è scattato il divieto per i negozi di tenere le porte di ingresso aperte (per utilizzare meno gli impianti di riscaldamento): eppure nel pomeriggio vari stores del centro storico avevano gli accessi spalancati come di consueto. “Piccoli gesti all’apparenza insignificanti possono determinare cambiamenti importanti” avverte il sindaco Achille Variati. I vigili oggi sono passati a informare gli esercenti che da domani partiranno i controlli veri, con le relative sanzioni.

I particolati nell’aria, dal 5 dicembre scorso ad oggi, non sono mai scesi sotto la quota dei 50 microgrammi: la soglia più elevata si è toccata domenica scorsa, 11 dicembre, con 94 microgrammi per metro cubo accertati dalla stazione di rilevamento di quartiere Italia. E nei prossimi giorni la situazione sarà sostanzialmente identica: in generale in Veneto «almeno fino a giovedì 15 dicembre persisterà l’alta pressione con tempo stabile», fanno sapere dall’Arpav, e «le concentrazioni di Pm10 saranno stazionarie o in leggera locale diminuzione, pur restando in prevalenza su livelli superiori ai limiti di legge, soprattutto nei maggiori centri urbani». Anche Vicenza ha recepito le indicazioni e i divieti regionali previsti in questi casi, ma nel giorno dell’applicazione il sindaco Achille Variati ribadisce come gli strumenti in mano agli enti locali in questi casi siano molto limitati, rispetto al fenomeno dell’inquinamento dell’aria in generale: «La pianura Padana è una delle zone più inquinate del mondo. Noi sindaci interveniamo con azioni emergenziali secondo quanto indicato dalla Regione e suggeriamo comportamenti virtuosi ai nostri cittadini, ma è davvero giunto il tempo di provvedimenti strutturali: dal potenziamento degli incentivi per l’efficientamento energetico fino all’obbligo di sostituzione dei veicoli più inquinanti. Per far fronte a situazioni di gravità eccezionale servono rimedi eccezionali». Variati raccomanda comunque esercenti e cittadini a «comportamenti virtuosi, invito tutti i cittadini ad abbassare il riscaldamento di casa o del luogo di lavoro, a prediligere i mezzi pubblici o la bicicletta quando è possibile, a spegnere il motore dell’auto in sosta, a limitare al massimo l’utilizzo di stufe e caminetti a legna e a pellet». Il primo cittadino ricorda che la popolazione più a rischio (bambini, anziani, persone affette da malattie croniche dell’apparato respiratorio e circolatorio, chi effettua attività fisica) dovrebbe evitare l’aria aperta dalle prime ore della sera alle prime ore del mattino, quando i livelli di concentrazione del particolato sono massimi. Per il medesimo motivo, durante la stagione fredda, le case andrebbero aerate in tarda mattinata o nel primo pomeriggio.

Nel dettaglio, il provvedimento obbliga a tenere chiuse le porte degli edifici commerciali e raccomanda di ridurre di un grado il riscaldamento, portandolo a 19 gradi nelle case e nei luoghi di lavoro e a 20 negli altri edifici, esclusi gli ospedali e le case di cura. L’inosservanza del divieto comporta una sanzione amministrativa di 50 euro. Restano nel frattempo in vigore i divieti di circolazione dei mezzi più inquinanti che, in caso di ulteriore peggioramento della situazione, potrebbero essere inaspriti. Rimane infine anche la raccomandazione a non bruciare sfalci, potature ed altri residui agricoli: all’aperto le condizioni di combustione non ottimali provocano, ancora di più, la formazione di polveri e altri composti tossici come il benzo(a)pirene.