Addio a Nicole, “vigilessa” col sorriso. Un male incurabile la porta via a soli 42 anni

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Nel riquadro Nicole Rossi, nell'immagine scelta dalla famiglia per l'annuncio. Sullo sfondo il tramonto ritratto dal papà e pubblicato per ricordarla

Due paesi di altrettante province sono in lutto per la morte di una giovane donna, con l’eco doloroso dell’addio a Nicole Rossi, agente di polizia locale di 42 anni, che si ripercuote in più località del Padovano dove lei aveva prestato servizio nella sua carriera professionale recente. Interrotta purtroppo a causa di un male oncologico che l’ha strappata al compagno di una vita, Nicola Carli, alla sorella Elen e ai genitori Serse e Ofelia, tutti molto conosciuti a Quinto Vicentino, la cittadina dove la sfortunata Nicole era cresciuta e aveva vissuto.

Una vigilessa di professione, per usare un termine in disuso ma che è rimasto affezionato a tanti nell’immaginario collettivo, la quale negli ultimi tempi – dal 2019 – lavorava per il comune di Campodoro. Piccola comunità appena oltre il confine tra le province di Vicenza e Padova dove la 42enne è stata ricordata in questi giorni difficili, e che sarà presente con una delegazione stamattina alla celebrazione del rito religioso di commiato.

“Mi é giunta la triste notizia sulla prematura scomparsa della nostra vigilessa Nicole Rossi, – ha scritto l’altro ieri Gianfranco Vezzaro, sindaco del comune di circa 2.600 abitanti dove inevitabilmente tutti si conoscono -. La ricordo come una persona semplice, disponibile su cui si poteva sempre contare. Il suo sorriso contagioso e la sua umanità mancheranno a tutti noi e alla comunità intera. Insieme a tutta l’amministrazione comunale e al personale dipendente esprimo le più sentite condoglianze a tutta la sua famiglia e ai suoi cari. Riposa in pace Nicole”.

In passato, Nicole Rossi aveva prestato servizio anche ad Este e Arquà Petrarca, facendosi apprezzare sempre con indosso una divisa di agente di polizia locale che considerava una sorta di “seconda pelle”, un incarico che valorizzava con la serietà richiesta ma senza mai tralasciare l’umanità, come d’altronde sottolineato nel ricordo di Vezzaro, e la solarità che tutti le riconoscono. A centinaia si contano i post sui social di condivisione del lutto sia nelle pagine istituzionali che in quelle personali dei familiari, su tutte quelle del papà, Serse Rossi, che fino alla sera precedente alla scomparsa faceva compagnia alla figlia adorata in ospedale, postando un’immagine del tramonto osservata insieme.

Struggente il messaggio pubblicato dal padre, privato troppo presti di una delle creature cresciute con amore insieme alla moglie Ofelia. “Era solo ieri (mercoledì), da una stanza al quinto piano, io e te da soli, ‘guarda papà che spettacolo ci offre la natura fai una foto e giramela’ le tue parole. Non so con che commento l’avresti accompagnata perché eri unica anche coi commenti. Provo a postarla io con “ti addormenti di sera ti svegli col sole” – ndr il testo di una canzone di Vasco Rossi, Albachiara – una delle tue canzoni preferite. Oggi c’è solo un grande vuoto, tanto grigiore e tanto dolore. Ciao Nicole, coccolo mio grazie di tutto quello che hai saputo dare”.

Nicole ha lottato contro un male incurabile per circa un anno e mezzo, dopo una diagnosi che avrebbe messo in ginocchio chiunque, nel morale oltre che sul piano fisico. Lei invece, come testimoniano in molti, ha reagito con coraggio affrontando da guerriera genuina l’avversità e le terapie a cui è stata sottoposta, senza smettere di farsi trovare puntuale sul posto di lavoro finchè le sue condizioni si salute glielo hanno permesso. Negli ultimi tempi, purtroppo, sono precipitate fino all’amaro epilogo recenre, nella notte tra mercoledì e giovedì, spegnendosi insieme a quel tramonto che ammirava dal suo letto la sera prima. Stamattina alle 9.30 si è celebrato il funerale, molto partecipato come era lecito attendersi, nella chiesa del suo paese.