Riapertura delle scuole di infanzia comunali, Cgil e Uil: “Perché tanta fretta?”

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Una scuola d'infanzia (foto d'archivio)

Polemica fra sindacati e amministrazione comunale di Vicenza sulla riapertura delle scuole dell’infanzia comunali.

«Apprendiamo dalla stampa – scrivono Giulia Miglioranza per la segreteria provinciale Fp gil e Carola Paggin per quella Uil Fpl – la scelta del Comune di Vicenza di riaprirle dal prossimo 10 giugno e che al sindacato “sono state date indicazioni precise”. A questo proposito precisiamo che solo alcuni giorni fa, in occasione di un incontro chiesto da organizzazioni sindacali e Rsu sulla gestione della Fase 2 all’interno dei diversi servizi comunali, abbiamo potuto chiedere informazioni in proposito all’Amministrazione, dopo che ne eravamo venuti a conoscenza da parte del personale educativo».

«L’Amministrazione – proseguono – ci ha confermato questa sua intenzione, non fornendo però indicazioni su tempi né modalità, anzi alludendo alla volontà di procedere con grande cautela e attenzione. A distanza di pochi giorni, leggiamo invece della volontà di aprire il 10 giugno e di essere stati convocati sul tema alla vigilia della possibile riapertura, mentre non è stato condiviso con la rappresentanza dei lavoratori alcun protocollo sulle misure concernenti salute e sicurezza di bambini ed insegnanti».

«Ben comprendiamo – aggiungono Miglioranza e Paggin – l’esigenza di bambini e famiglie di riveder riattivato un servizio tanto importante, al contempo pensiamo però che, proprio vista la sua importanza e delicatezza, una programmazione effettuata in pochi giorni e senza il pieno coinvolgimento del personale rischi di creare più difficoltà che opportunità. Il coraggio di sperimentare è importante, ma siamo convinti che lo siano ancora di più il coinvolgimento di chi lavora, per la definizione di linee guida chiare e circostanziate, a tutela della sicurezza di tutti».

«La riapertura di un servizio tanto importante – concludono le rappresentanti di Cgil e Uil del settore funzione pubblica – meriterebbe poi il tempo di un confronto vero con il personale anche sulle modalità di gestione delle attività e sulle condizioni di accesso al servizio, a garanzia di trasparenza e pari opportunità. Su questi temi il personale si è messo in gioco fin da subito, dando segno di disponibilità e volontà di trovare con intelligenza possibili soluzioni organizzative, con l’obiettivo di provare a tenere insieme esigenze di sicurezza, qualità e accessibilità del servizio, condizioni di lavoro. Soluzioni organizzative che solo avrebbero richiesto più tempo, più chiarezza, maggiore coinvolgimento».