Rubano in un negozio di giochi e mentono agli agenti di polizia. Nei guai due 15enni

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Il presidio fisso sperimentale della polizia locale a Campo Marzo, davanti alla stazione di Vicenza

Una (doppia) denuncia per aver fornito agli agenti nomi falsi è già stata depositata, in attesa di una seconda in vista per furto. Sono finiti nei guai con la giustizia due adolescenti di 15 anni, residenti nell’Ovest Vicentino, indicati come possibili autori di una serie di taccheggi dal titolare di un noto negozio di giochi e fumettistica nel centro di Vicenza, a due passi da Campo Marzo. Ad aggravare la loro posizione, la “marachella” sfuggita di mano di aver fornito false generalità ai pubblici ufficiali della polizia locale. Che in realtà per l’ordinamento italiano si configura come un reato perseguibile anche nei confronti di minori.

A recarsi sul posto in via Gorizia una pattuglia del servizio antidegrado. Una volta avvistati, i sospettati sono stati raggiunti dagli agenti: alla richiesta dei documenti d’identità se ne sono dichiarati sprovvisti. Molto probabile che i due confidassero in una bonaria “lavata di capo” da parte degli ex vigili urbani, ai quali hanno fornito nomi d’immaginazione. Una condotta che lascia intendere quanto la coppia di “manolesta” fosse tutt’altro che sprovveduta. Non abbastanza, però, per gabbare le forze dell’ordine: grazie al controllo avviato nei comuni di residenza, infatti, è stato possibile risalire alla vera identità dei due “burloni” una volta messi alle strette all’interno del comando cittadino.

Il titolare della rivendita di oggettistica, giochi e fumetti potrà presentare ora denuncia nei confronti dei due ragazzini e farsi restituire la merce sottratta indebitamente. La coppia di giovanissimi, nel frattempo, è stata prelevata al comando dai genitori e riportata nelle rispettive case: la “lavata di capo” evitata in precedenza, avverrà presumibilmente all’interno delle mura domestiche.