Salvo il bosco all’ex Lanerossi: diventerà spazio pubblico. Cantiere Tav spostato altrove


Se il bosco di Ca’ Alte appare con un destino ormai segnato, dopo le “barricate” smontate e gli sgomberi delle scorse settimane, almeno il bosco nell’area ex Lanerossi di Vicenza verrà risparmiato dai lavori per la linea dei Treni ad Alta Velocità in costruzione e che insiste sul tormentato quartiere cittadino dei Ferrovieri.
La notizia ufficiale è arrivata ieri direttamente dalla voce del sindaco Giacomo Possamai, dopo le interlocuzioni con i vertici di Rfi e dell’azienda appaltatrice dei lavori, confermando le indiscrezioni recenti. Salva quindi un’area verde da 15 metri quadrati, ad oggi privata, considerata un serbatoio di ossigeno per la zona Ovest del capoluogo berico.
A rendere possibile lo spostamento del cantiere in altra sede – sarebbe sorto a breve proprio in prossimità del bosco – sono state le istanze presentate sia dai cittadini vicentini riunitisi in comitato sia delle associazioni ambientaliste che da mesi si battono in maniera decisa per preservare uno dei polmoni verdi storici di Vicenza. Dove tra l’altro si trovano da decenni alcuni alberi monumentali di riconosciuto pregio. Per Possamai, che ha condotto le trattative tra amministrazione comunale e le società interessate dai lavori Tav, “l’idea è di consegnare il bosco alla città e di fare in modo che diventi pubblico, accessibile ai cittadini e gestito con l’aiuto del quartiere”.
“Esprimo grande soddisfazione per la conferma ufficiale che il bosco Lanerossi non sarà abbattuto e non sarà area di cantiere – ha commentato l’eurodeputata vicentina Cristina Guarda -, prima di diventare un’area pubblica di proprietà comunale. È una notizia che premia la mobilitazione di centinaia di cittadine e cittadini attivi, impegnati nella difesa di un polmone verde prezioso per il quartiere dei Ferrovieri e per tutta Vicenza. Ora chiediamo che il bosco diventi pubblico al più presto e sia gestito insieme alla comunità locale”.
“Bene ha fatto l’amministrazione comunale – aggiunge l’esponente dei Verdi – a porsi in ascolto della cittadinanza attiva e a individuare, nel confronto con Rfi e Iricav Due, soluzioni alternative per evitare altro consumo di suolo e la distruzione di un ecosistema riconosciuto per la sua biodiversità. La destinazione pubblica, del bosco Lanerossi rappresenta, ad oggi, l’unica vera restituzione alla città, a fronte di un’opera altamente impattante. Vicenza sarà stravolta dalla Tav, ottenendo quali vantaggi? Sappiamo che non sarà possibile migliorare l’offerta del trasporto ferroviario regionale. Gli eventuali benefici saranno soltanto per i passeggeri dell’alta velocità, non per i pendolari”.
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