Lattebusche in lutto: addio a Donazzolo, anima della coop. Fu il presidente-agricoltore

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Un'immagine di Francesco Saverio Donazzolo (credit: Corriere delle Alpi)

Lattebusche perde un pezzo della propria ormai ultra sessantennale storia, con lo stabilimento produttivo di Sandrigo in lutto per la scomparsa di Francesco Saverio Donazzolo, carismatico leader della società cooperativa bellunese per oltre trent’anni. A piangere la morte del presidente onorario l’intero il settore produttivo lattiero-caseario, sviluppatosi nel Veneto a partire dal 1954, anno di fondazione, fino a ramificare in più province gli impianti di produzione (come quello di Sandrigo) e i punti vendita.

Innovatore nel mercato del settore, Donazzolo fu capace di dare impulso alla crescita della cooperativa firmando le tappe dell’evoluzione da latteria sociale degli albori a importante rete aziendale e commerciale odierna: è scomparso all’età di 86 anni all’ospedale di Feltre, nei giorni scorsi. Viveva da tempo nella nota località bellunese di Pedavena; lo piangono la moglie e i tre figli, insieme ai parenti e a dirigenti e lavoratori di diverse generazioni che in Lattebusche hanno costruito il proprio percorso professionale.

Nel Vicentino cordoglio diffuso nei comparti dell’agricoltura e lattiero-caseari, in particolare a Sandrigo dove sorge in via Chizzalunga uno dei sei stabilimenti produttivi (si produce il Grana Padano Dop), e nei punti vendita “Bar Bianco” anche di Lanzè e Santa Maria di Camisano, oltre che nella cittadina sandricense. Anche appena fuori oltre confine, a S. Pietro in Gù, identico lutto in un’altra delle sedi produttive.

A un unirsi al cordoglio il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia: “Donazzolo è stato non solo presidente e leader, ma il presidente-agricoltore, un uomo capace di fare squadra e di creare alleanze e cooperazione attorno alla montagna, agli allevatori e alla filiera casearia, partire dal proprio lavoro e dalla propria esperienza di famiglia e di impresa. A uomini così, capaci di tenere salde le proprie radici e di pensare in grande, il Veneto è profondamente debitore – prosegue Zaia – Se oggi abbiamo un colosso cooperativo che ha aggregato il meglio della produzione lattiero casearia della varie aree del Veneto e che, con i propri prodotti di qualità, ha conquistato i mercati europei e mondiali, lo dobbiamo anche all’intuizione, alla generosità e alla passione di Donazzolo, che ha sempre creduto nel ‘fare squadra’, nelle potenzialità dell’anima cooperativa e nello spirito di collaborazione degli uomini di montagna”.

A capo dell’azienda cooperativa dal 1976 al 2008, negli anni della pensione aveva assunto di buon grado l’incarico rappresentativo di presidente onorario. Nonostante il ruolo cruciale in Lattebusche, non abbandonò mai l’azienda agricola di famiglia, facendo del lavoro la propria passione che lo ha accompagnato fino all’ultimo. Funerali fissati per mercoledì 20 novembre, alle 10, nella chiesa di Pedavena (Belluno).

“L’agricoltura perde un suo grande difensore, paladino di tante battaglie – sottolinea Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto -. La cooperazione perde un grande condottiero e Confagricoltura una figura di primissimo piano per l’agricoltura di montagna. Sotto la sua lunghissima presidenza, Donazzolo ha portato Lattebusche ai vertici del settore lattiero-caseario veneto e nazionale. Non ha mai abbandonato l’azienda agricola di famiglia ed è stato fino all’ultimo un punto di riferimento per gli allevatori”.

A ricordarlo con affetto e stima anche il suo successore alla guida del consorzio. “È un momento doloroso – commenta Augusto Guerriero sulla testata bellunese ‘Il Corriere delle Alpi’, attuale presidente di Lattebusche – Donazzolo impersona la storia di Lattebusche, per noi tutti che ne facciamo parte è stato quello che l’ha fatta crescere fino alle dimensioni attuali”.