Senza dimora, un problema che esplode fra sgomberi e bandi per l’accoglienza

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Il Comune di Vicenza si mobilita contro bivacchi e occupazioni abusive e inasprisce la lotta al “degrado” che, secondo il sindaco Francesco Rucco, “non solo offende cittadini e turisti, ma toglie dignità a chi vive per strada”. Operazioni di ordine pubblico che sembrano però non incidere sul problema di fondo: il numero dei senza fissa dimora, nel capoluogo berico, continua a salire. I dati forniti dalla stessa amministrazione dipingono una situazione che, negli anni, va peggiorando. Erano 257 gli ospiti delle strutture di accoglienza nel 2015, sono diventati 414 nel 2018. Mentre le persone intercettate dalle unità di strada nei bivacchi sono passate da 47 nel 2015 a 310 nel 2018.

Le strutture comunali non riescono a far fronte a questi numeri. All’albergo cittadino possono essere allestiti fino a 69 posti letto, mentre vi si servono in media 56 colazioni e 40 pasti tra pranzi e cene. Le docce disponibili sono solo 12, aperte tre giorni a settimana. Poi ci sono i co-housing, che possono offrire un totale di 51 posti letto. Ora il Comune ha lanciato il bando per la gestione di queste strutture, un appalto che verrà affidato per il periodo da settembre 2019 ad agosto 2021 per il valore di 733mila euro, rinnovabile per altri due anni, fino ad agosto 2023.

“Ogni singola necessità viene valutata dall’assistente sociale che redige il progetto personalizzato concordando con l’interessato le azioni e la compartecipazione economica”, ha spiegato l’assessore alle politiche sociali Matteo Tosetto. “La nostra proposta, purtroppo, non riesce a soddisfare tutte le esigenze, pertanto ringrazio coloro che ci danno una mano mettendo a disposizione immobili, tra tutti la Caritas, a cui diamo un contributo economico”.

A questo si aggiungono le operazioni di sgombero, i controlli e i blitz effettuati con l’ausilio delle Forze dell’Ordine. L’ultimo il 25 luglio, quando alle 7 di mattina 40 tra agenti della polizia locale e della Polizia di Stato si sono presentati ai capannoni degli ex Magazzini Generali in viale delle Fornaci, trasformati da tempo in accampamento di fortuna e dove si credeva trovassero rifugio fino a venti persone. In realtà i numerosi giacigli, ancora zeppi di effetti personali immersi nella sporcizia, erano già vuoti. Il curatore fallimentare dell’area, Marco Grassetto, ha quindi deciso, su concessione del giudice, di far murare tutte le aperture della struttura.

Al blitz delle forze dell’ordine era presente anche il sindaco Francesco Rucco: “E’ noto – ha affermato – il nostro impegno nel contrasto alle occupazioni abusive. Mi auguro che questo intervento, di cui ringrazio polizia di Stato, polizia locale e curatela fallimentare, metta la parola fine a una situazione di degrado inaccettabile, segnalata a più riprese anche dai residenti. Ma ora bisogna pensare al futuro di quest’area. Il Comune, che non ha certo le risorse per un investimento”, ha aggiunto Rucco, “è assolutamente disponibile a studiarne il cambio di destinazione, oggi ad uso pubblico, in modo da renderla più appetibile a privati interessati ad acquistarla. Sto pensando ad un mix equilibrato tra direzionale, residenziale e verde e al ripristino del parcheggio che ben si inserirebbe in questo contesto”.

Sul fronte dei controlli proprio in questi giorni, anche in seguito a segnalazioni di cittadini, la polizia locale sta eseguendo ripetuti controlli lungo i portici di Monte Berico, con passaggi di agenti a piedi anche più volte al giorno allo scopo di scoraggiare possibili nuovi bivacchi. E poi all’ex cinema Arlecchino, al Giardino Salvi, dove sono stati rimossi bancali e altri materiali forse utilizzati come giaciglio e per sanificare l’ambiente.

Poi c’è il tema dei tre container utilizzati per l’accoglienza notturna. Ma su questo l’assessore Tosetto, insieme ai partner del progetto rivolto ai senza fissa dimora, hanno concordato che è necessaria una soluzione diversa per dare risposte concrete e per creare una situazione più dignitosa per le persone in difficoltà. Nei prossimi giorni si cercheranno siti alternativi: “possibilmente”, ha detto l’assessore, “lontani dal centro città ed in particolare dalla stazione”.

Andrea Fasulo