Seviziata per anni dal marito geloso, anche davant alla figlia, salvata dalla sorella e dal datore di lavoro

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Una serie di episodi di sottomissione, violenze e soprusi di ogni genere è venuta alla luce solo ieri pomeriggio, portando in salvo e lontano dal marito senza scrupoli una donna di Vicenza, madre di una figlia che più volte avrebbe assistito a tante angherie. Decisivo è stato l’intervento della polizia di Stato, intervenuta con due equipaggi, al pari del gesto di responsabilità civile del datore di lavoro della vittima, quest’ultima dipendente della ditta di colui che ha informato il 113.

La giovane donna disperata, di origini nordafricane, si era confidata solo con la sorella, che non sapeva a chi rivolgersi per chiedere aiuto prima di contattare l’imprenditore vicentino, per paura di dover affrontare anche lei violenze e ritorsioni da parte del 45enne marocchina ora in stato di arresti. L’intervento dei poliziotti della Questura di Vicenza risale alle 16 circa di lunedì, in regime di codice rosso antiviolenza. Al loro arrivo nell’abitazione segnalata, gli operatori hanno incontrato la presunta vittima in stato di agitazione, accorgendosi subito dei lividi sul corpo segni evidenti di un’aggressione subita.

Una volta sentitasi al sicuro sotto custodia degli agenti di Polizia di Stato, confortata dal loro supporto, la donna si è confidata ed è stata raccolta la sua versione dei fatti, andando a scoprire una una vicenda familiare terribile. Costellata di prevaricazioni psicologiche e violenze fisiche che da anni venivano imposte senza poter lei reagire in alcun modo. Con l’aggravante della figlia minore presente in molte occasioni.

In breve tempo si è giunti a prendere in consegna il cittadino marocchino (pare regolare in Italia) di 45 anni, risultato come elemento già noto alle cronache per vari precedenti a suo carico. Sono scattate le manette ai polsi ed è stato tratto in arresto per maltrattamenti. Una volta portato via l’aggressore seriale, la vittima ha spiegato nei dettagli quanto era avvenuto a lungo tra le mura domestiche: offese, lesioni e anche violenze sessuali subite a causa della immotivata gelosia del marito e del suo abuso di alcol e sostanze stupefacenti. Al termine degli atti, il responsabile è stato associato presso il carcere di Vicenza in attesa delle determinazioni della Procura.

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