Si fa ricoverare per evitare la pena: arrestata amministratrice che sottraeva denaro agli assistiti

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Ospedale San Bortolo a Vicenza

Per evitare il carcere era riuscita a farsi ricoverare nel reparto di psichiatria dell’ospedale San Bortolo di Vicenza, ma per una vicentina di 59 anni, titolare di uno studio di mediazione familiare in città e sulla quale pendeva una condanna a 7 anni di carcere per circonvenzione di incapace, si sono aperte le porte del carcere femminile di Montorio, a Verona.

Ieri infatti la Divisione Anticrimine della Questura di Vicenza, nella figura degli agenti che si occupano delle misure di sicurezza e giudiziarie, ha dato esecuzione a un decreto emesso dal Magistrato di Sorveglianza di Verona che prevedeva la cessazione dell’affidamento ai servizi sociali a cui la donna – di cui sono state rese note solo le iniziali B. R. – era sottoposta.

La 59enne era stata amministratrice di sostegno presso numerosi Tribunali italiani e in passato aveva anche collaborato con il Comune di Vicenza. Stava scontando una condanna che prevedeva la misura (alternativa al carcere) dell’affidamento in prova al servizio sociale, per una pena di 7 anni, 3 mesi  e 18 giorni di reclusione per una serie di reati: un provvedimento emesso dal Tribunale di Perugia lo scorso 9 marzo.
La donna, infatti, nel 2017, era stata condannata a Trieste per il reato di peculato ai danni di due anziani fragili di cui era amministratore di sostegno: tra il 2013 e il 2016, infatti, si era appropriata indebitamente di circa 90 mila euro, lasciando in gravi difficoltà economiche i due anziani, nei confronti dei quali non ha mai provveduto al risarcimento economico.

Su di lei, inoltre, c’erano già precedenti condanne per appropriazione indebita: i fatti erano stati commessi nel 2014 a Trento, e per falso ideologico in atto pubblico commesso nel 2017 a Venezia, nonché per evasione dagli arresti domiciliari; nel 2015, in qualità di amministratore di sostegno di un’anziana residente a Castelnuovo Magra (La Spezia), si era impossessata di duemila euro, e nel 2019, sempre in qualità di amministratore di sostegno, aveva dato in affitto l’abitazione della sua amministrata mentre questa era ricoverata presso una Rsa di Rovigo, intascando personalmente i proventi.

La donna lo scorso 18 marzo, informata dal suo avvocato del provvedimento del giudice, per sottrarsi alla misura si è recata al Pronto Soccorso di Vicenza ed è stata ricoverata nel reparto di psichiatria a causa dell’ingerimento di farmaci. Gli agenti della divisione anticrimine della Questura, in costante contatto con gli operatori del reparto ospedaliero, al momento delle sue dimissioni l’hanno presa e accompagnata alla Casa Circondariale di Verona Montorio.