Si torna sui banchi di scuola: oltre 100 mila gli alunni e gli studenti vicentini (senza mascherina)

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Prima campanella di scuola dell’anno 2022/2023 per 107 mila (circa) scolari, alunni o studenti che dir si voglia pronti a tornare sui banchi nel Vicentino, in quello che dovrebbe finalmente dirsi – ma gli scongiuri “sottobanco” sono permessi – il rientro in classe secondo la ritrovata normalità. Parziale o assoluta che sia, visto che a distanza in pratica di due anni viene concesso di togliere la mascherina di protezione delle vie respiratorie ad eccezione dei soggetti fragili – che rimane in ogni caso raccomandata nei momenti di affollamento – e di riprendere “confidenza” con la ricreazione senza segregazioni in aula o turnazioni. Aboliti anche gli ingressi differenziati, il tutto confidando in autunno sereno senza nuove varianti del virus a scombinare i piani e tenendo la “modalità Dad” come piano B.

Rimangono vigenti i protocolli sanitari necessari in caso di Covid, ad esempio l’obbligo di rimanere a casa 5 giorni da asintomatici e 7 in presenza di starnuti, mal di gola, di testa o altri fastidi collegati alla malattia che dal 2020 ha stravolto le abitudini della popolazione – anche scolastica – mondiale, mentre per il resto il ritorno alla normalità sembra garantito per gli alunni senza distinzioni tra soggetti vaccinati e non. Lo stesso principio però non è valido per chi “sale in cattedra”, rimanendo ad oggi imperativo l’obbligo vaccinale.

“Accantonata” o quasi – si fa per dire – la pandemia c’è però da fare i conti il rialzo dei costi energetici, che impone dal Ministero un abbassamento delle temperature consentite nelle classi (max 19°), ancora meno nei corridoi e nelle palestre dove si svolge attività fisica (16°). I numeri da sciorinare come da tradizione in vista della fine delle vacanze in Veneto ancora una volta raccontano di un “esercito” di studenti a togliere la polvere dallo zaino e dai libri, salvo chi ha dovuto rimediare alle materie insufficienti attraverso i test di riparazione. Si parla infatti di più di mezzo milioni di giovani e giovanissimi con “zaino in spalla” stamattina (566 mila) in Veneto, con proprio la nostra provincia in testa nei numeri per popolazione scolastica attiva.

Nel solo Vicentino, a partite dalle scuole dell’infanzia (ex asili) e fino alla quinta superiore, sono conteggiati infatti a venerdì scorso 107.678 bambini, ragazzi e adolescenti che riprendono a frequentare le lezioni, insieme ai circa 20 insegnanti e professori. Tutto ciò nonostante la prosecuzione inarrestabile del il trend di calo progressivo di iscritti, figlio ed effetto collaterale del calo della natalità del nuovo millennio (meno 4 mila e 500 in due anni), che interessa trasversalmente tutta l’Italia.La fetta più corposa degli iscritti al nuovo anno riguarda i licei, istituti tecnici e professionali (circa 41 mila studenti), mentre la scuola dell’obbligo si spartisce tra i 34 mila circa delle primarie e i quasi 24 mila delle “medie”, in tempi moderni meglio dire secondarie di primo grado. Da aggiungere anche gli oltre 7 mila bimbi da coccolare nelle ex scuole materne statali, anche se è da tener presente qui i numeri sono suscettibili di modifiche al rialzo in virtù dei figli affidati a strutture private autorizzate.

Banchi e sedie delle aule tornano a riempirsi stamattina

Il dato sulle classi scolastiche vicentine viene aggiornato a circa 5 mila, a mo’ di curiosità, mentre le nomine dei docenti viaggiano su percentuali che variano tra il 92 e il 95%, a seconda delle fasce d’insegnamento. in attesa di definire gli organici tra incarichi di ruolo e supplenze, come ogni settembre d’altronde. Come ad ogni vigilia, è giunto puntuale il messaggio di augurio da parte del Governatore del Veneto, il presidente Luca Zaia, rivolto a tutti gli studenti della regione. “Il primo giorno dell’anno scolastico è sempre un giorno importante. È il giorno degli incontri, del rinnovo delle amicizie, anche di nuovi legami. È il giorno che apre sempre una nuova porta sul futuro. Tra coloro che arrivano tra i banchi c’è il ragazzo che un domani sarà Presidente della Regione, primario di un grande ospedale, manager o professionista di fama, artigiano ricercato, importante docente universitario. A tutti auguro di trovare la chiave della propria affermazione”.