Smog, in città obbligo di chiusura ingressi dei negozi. Il vento però spazza via i Pm10

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L'andamento delle rilevazioni a Vicenza e a Schio negli ultimi giorni (dati e grafici Arpav)

Negozi aperti ma “porte chiuse” in tutti gli esercizi commerciali e anche negli edifici che ospitano enti pubblici, nel territorio che fa capo al comune di Vicenza. Al livello di allerta rossa per lo smog in città torna a essere firmata nel capoluogo anche l’ordinanza che impone la restrizione rivolta alla chiusura degli ingressi di centri commerciali e dei punti vendita ed esposizioni di qualsiasi genere. Una misura volta a garantire un livello tollerabile di salubrità dell’aria, paradossalmente più respirabile “al chiuso” rispetto all’esterno.

La firma sul documento reso pubblico nella mattinata di ieri a Palazzo Trissino è autografata dal sindaco vicentino Francesco Rucco, in seguito all’entrata in vigore del protocollo di livello rosso dopo lo sforamento per 10 giorni consecutivi della soglia antismog di Pm10. Il nuovo obbligo si aggiunge al rafforzamento dei divieti di circolazione ai veicoli a motore più inquinanti, in vigore sempre da martedì. Eccezioni concesse solo alle attività commerciali prive di impianti di riscaldamento o che utilizzano lame o barriere d’aria in corrispondenza dell’accesso. Toccherà agli agenti di polizia locale di Vicenza vigilare sull’applicazione dell’ordinanza, con sanzioni per i trasgressori da 25 a 500 euro.

I provvedimenti emanati in questi giorni dovrebbero decadere già da domani, in attesa del responso del nuovo bollettino di Arpav Veneto sulla salubrità dell’aria. Le fortissime raffiche di vento su tutto il Vicentino, infatti, dovrebbero fare “piazza pulita” di polveri sottili e risolvere temporaneamente, proprio grazie all’aiutino del meteo, un problema ambientale radicato nei territori della pianura veneta. In città (centralina di corso S. Felice) livello di polveri fini sotto la soglia di tolleranza fissata in 50 mg/m3, a Schio livelli bassi dopo l’impennata tra domenica e lunedì.