Tenta di scassinare distributore automatico, arrestato pregiudicato

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Il parcheggio Fogazzaro dove è stato tratto in arresto l'uomo

Un uomo si aggirava con fare sospetto attorno al distributore automatico di cibo e bevande, presente al parcheggio Fogazzaro di Vicenza, quando il personale Aim lo ha notato dalle videocamere di sorveglianza. Il sospettato era intento a trafugare nel retro della macchina quando, probabilmente disturbato al passaggio di alcuni giovani, si è nascosto dietro a un’automobile; è stato proprio in quel momento che gli addetti dell’azienda hanno deciso di chiedere l’intervento di una volante.

Giunti sul posto, gli agenti, allertati dalla centrale operativa della Questura, hanno trovato il soggetto mentre scassinava il distributore con il chiaro intento di recuperare il denaro al suo interno. Alla vista delle forze dell’ordine, l’uomo, ha effettuato un goffo tentativo di nascondersi, chinandosi verso una bicicletta e simulando di ripararne la gomma. Le prove del furto erano, però, tali da consentire ai poliziotti di trarlo in arresto per il reato di tentato furto aggravato.

Il lato posteriore del distributore di bibite, infatti, presentava un evidente danneggiamento nel pannello e, presenti sul suolo, proprio accanto alla macchinetta delle bibite, sono stati rinvenuti numerosi arnesi da scasso poi debitamente sequestrati. Durante la perquisizione, i militari, hanno trovato altri oggetti atti al crimine custoditi nello zaino dell’uomo. Con le prove acquisite gli agenti hanno provveduto a trarre in arresto il cittadino serbo M.M. di 36 anni, tra l’altro con a carico svariati precedenti penali. Condotto in stato di arresto negli uffici di viale Mazzini e trattenuto nelle camere di sicurezza della Questura, è ora in attesa della celebrazione della udienza di convalida da parte dell’Autorità Giudiziaria.

Queste le parole del Questore di Vicenza Paolo Sartori al termine delle operazioni:“Ancora una volta la pronta e precisa collaborazione prestata dai cittadini ha consentito alla Polizia di intervenire in maniera efficace per impedire la piena consumazione di un reato e di procedere all’arresto del presunto responsabile. Ciò a significare che quello di “sicurezza partecipata e condivisa” non rappresenta un concetto astratto, ma un modello imprescindibile di collaborazione tra cittadini, Istituzioni e Forze dell’Ordine, nell’ottica di garantire alla collettività un sempre maggiore standard di sicurezza.”