Tesla rigata nel piazzale di Monte Berico. Un vagabondo afferma di conoscere l’autore ma era stato lui

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Un giovane straniero di origini asiatiche, di 26 anni e attualmente senza fissa dimora, è stato denunciato ieri a piede libere per danneggiamento, dopo un episodio che ha visto come scenario il piazzale panoramico di Monte Berico a Vicenza, e malcapitato protagonista il proprietario di una vettura di marchio Tesla.

Nel pomeriggio di giovedì, infatti, dopo una visita al Santuario l’automobilista in visita alla città si è accorto al ritorno verso il suo veicolo di una vistosa rigatura sulla fiancata, un danno evidente alla carrozzeria. Una palese opera di vandali ignoti, non frutto di un urto accidentale da parte di altre vetture.

A quel punto l’uomo ha correttamente chiesto l’intervento di una pattuglia di Carabinieri per le verifiche e sporgere denuncia, facendo loro presente della disponibilità di una dotazione ad alta tecnologia presente nella Tesla, tra cui delle minitelecamere che, quando attivate, permettono di registrare le immagini sugli esterni del veicolo. Già uno dei militari, appena giunto nel parcheggio, aveva subito notato la presenza nei paraggi di un soggetto già noto alle forze dell’ordine per vari reati minori, che osservava da lontano in maniera sospetta il sopralluogo della “gazzella” e degli operatori.

Una volta avvicinato, questi – si tratterebbe di un giovane di nazionalità indiana che vive di espedienti e accattonaggio – ha assicurato di aver precedentemente assistito alla scena del danneggiamento, portato a termine da uno sconosciuto poi fuggito. Mentre stava fornendo la descrizione del presunto vandalo, tentando di sviare le indagini, la visione delle immagini ha permesso ai Carabinieri di riconoscere l’interlocutore 26enne come effettivo responsabile dello sfregio alla Tesla. Utilizzando un oggetto appuntito era stato proprio lui a danneggiare tutta la fiancata.

Dopo un “passaggio” in auto – non a bordo della Tesla di lusso, però – presso la caserma dei Carabinieri di Vicenza in via Muggia, il senza fissa dimora è stato denunciato e rilasciato, in attesa di un teorico futuro processo e di un altrettanto teorico futuro risarcimento.