Diciottenne del paese “coltiva” l’hobby della canapa indiana in proprio. Denunciato

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La passione per la coltivazione diretta lo aveva spinto a mettersi in proprio, e allestire una mini serra dai da te per produrre piantine da cui raccogliere poi le remunerative foglie da rivendere al mercato dello sballo. Peccato che il prodotto finale, vale a dire la marijuana da estrarre dalla canapa indiana curata col pollice verde, non sia consentita in Italia che ne vieta la coltura, la lavorazione e infine il commercio.

A finire nei guai con la giustizia un 18enne di Torri di Quartesolo, la cui attività illecita accertata dal blitz di ieri è stata stoppata dai carabinieri della stazionale locale. Preziosa in fase preliminare la segnalazione da parte di un neo collaboratore residente del capoluogo Vicenza, un consumatore di “erba” abituale segnalato al prefetto dopo essere incappato in un controllo. Di fatto inguaiando il suo fornitore di fiducia.

Quest’ultimo corrisponderebbe a un ragazzo delle scuole superiori che vive in paese – C.D. le iniziali -, neomaggiorenne ora accusato di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’attività di investigazione era stata attivata alcuni giorni fa da un acquirente della marijuana, trovato in possesso di una modica quantità della sostanza non consentita. Come spesso accade, nella rete delle indagini cadono i pusher locali dopo che i carabinieri trovano il “gancio” per ricostruire la filiera a monte, fino alla produzione.

Gli accertamenti hanno portato al nominativo del giovanissimo canapaio e al rilascio del  nulla osta per le perquisizione domiciliare a suo carico. Eseguita nel corso della mattinata di giovedì 9 luglio. I militari si sono subito imbattuti una volta oltrepassato il cancello di casa in una serra artigianale costituita da tavole di compensato come pareti,, attrezzata con ventilatore e lampada a led, nella quale erano coltivate tre piante di cannabis non ancora lavorate. Il rinvenimento di altri arnesi da “giardinaggio”, prodotti fertilizzanti, due bilancini e dei sacchetti in nylon per il confezionamento ha fornito infine la classica “chiusura del cerchio” alle indagini.

Tutto il materiale rinvenuto e collegato alle indagini è stato sottoposto a sequestro e il 18enne denunciato alla procura del Tribunale di Vicenza. In seguito, è stato rimesso in libertà. L’operazione dei rappresentanti dell’Arma però non si conclude qui: si prosegue con attenzione per individuare le precedenti cessioni di droga e la destinazione dello stupefacente sottratto al ragazzo coinvolto. Assai utili, in questa casi, i dati contenuti nello smartphone: dalla rubrica e dai messaggi scambiati “fioriscono” nominativi interessanti molto più velocemente delle foglie di marijuana.