Omicidio di Torri, il marito in Questura. Su Rai1 dice: “Per me è stato un incidente”. La pista delle urla

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Nessuna svolta nelle indagini per la morte violenta di Diana Canevarolo, la 49enne originaria di Vo’, nel padovano, trovata agonizzante nel cortile del condominio in cui abitava col compagno e il figlio in via Zara a Torre di Quartesolo e morta in ospedale due giorni dopo.

Secondo quanto riporta Il Giornale di Vicenza, ieri pomeriggio il compagno, Vincenzo Arena, è stato convocato in questura e sentito nuovamente come persona informata dei fatti. Ad ascoltarlo, gli agenti della Squadra Mobile coordinati dal vice questore Lorenzo Ortensi. Era stato proprio Arena a trovare la donna, poco prima delle cinque e mezza di mattina, in una pozza di sangue e fredda. Al momento l’inchiesta, coordinata dalla pubblico ministero Camilla Menegoni, vede il reato di omicidio volontario ma non ha alcun nome scritto nel registro degli indagati.

Arena oggi è intervenuto in diretta, insieme al suo avvocato Cesare Dal Maso, alla trasmissione “Storie Italiane” su Rai1. Il suo legale ha spiegato che la coppia viveva “serenamente separata in casa” e che la donna “aveva la sua vita” e le sue frequentazioni, lasciando intendere che vi potessero essere altri uomini. “Non è vero che litigavamo spesso, anzi, ultimamente ci eravamo riavvicinati – ha spiegato il compagno davanti alle telecamere – e l’avevo coinvolta anche nel progetto del baretto dell’associazione sportiva dove vado”. L’uomo è ancora convinto che si sia tratto di un incidente. “Si preparava due tre sigarette la sera, se le fumava fuori e poi andava a letto. Io sono andato a letto verso le undici e mezza. Non ho sentito le urla di cui si parla, ma quando dormo non sento nulla” ha affermato anche l’uomo.

Vincenzo Arena su Rai1

Un testiomone infatti avrebbero sentito delle urla di un uomo nella zona del condominio, un battibecco in cui si sentiva però solo una voce: in un primo momento avrebbe dichiarato che erano in dialetto, poi che solo una bestemmia era in veneto. L’avvocato che tutela gli interessi del compagno e del figlio di Diana Canevarolo è tornato su questa pista: “Atteso che la sognora aveva la sua vita, le sue relazioni, è una pista che io considero abbastanza interessante” ha detto l’avvocato Dal Maso in diretta, confermando anche che la polizia ha chiesto al compagno se gli risultano denunce per stalking, altra voce che si era sparsa ma che non trova alcun riscontro. “Sono illazioni che sono uscite, ne terremo conto, parrebbe secondo le interviste e gli organi di stampa, dalla bocca del fratello di Diana”. Sulle accuse al compagno della donna morta, Dal Maso ha aggiunto che “risponderemo in sede giudiziaria, se lo riterremo opportuno”.

Svolta sulla morte di Diana Canevarolo: si indaga per omicidio volontario

Le dichiarazioni rilasciate oggi confermano come fra la famiglia Arena-Canevarolo e il fratello di lei, Michele, i rapporti fossero molto rari. “In vent’anni che son stato con Diana – ha detto in tv Vincenzo Arena – ci saremo visti 7-8 volte in tutte e non è venuto neanche al 18esimo di mio figlio. Con la sorella invece abbiamo un ottimo rapporto”. E sul perchè Michele Canevarolo avrebbe attaccato sui media il compagno della sorella, Vicenzo Arena non sa darsi una spiegazione: “Non lo so perchè fa questo in tv, non ho parole, dopo quello che ha passato quella ragazza e quello che stiamo passando noi”.
Michele Canevarolo due giorni fa, infatti, a “Dentro la notizia” su Canale 5, aveva dichairato che “Diana era sempre a casa perché non poteva andare in giro; non poteva muoversi da casa più di tanto. Mi dicevano che lui (il marito ndr) non voleva che si muovesse da casa senza il suo controllo. Questo è tutto detto dalle amiche e da chi la conosceva”. L’uomo in tv aveva parlato, riferendo di voci sentite da altri, di numerosi litigi nella coppia.

“Questa intervista – ha specificato l’avvocato Dal Maso durante la diretta su Rai1 – l’avete chiesta voi, Vincenzo Arena non ha chiesto di difendersi e non si sente sotto accusa”.

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