Il corriere viaggia in treno, con un kg di droga nello stomaco. A smascherarlo la Tac

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Era salito in treno a Napoli, con biglietto per Vicenza in tasca, uno zainetto come bagaglio e oltre un chilogrammo di droga assortita in pancia. Dopo aver ingoiato un numero record di ovuli: ben 93, contenenti cocaina ed eroina secondo quanto accertato dalla Guardia di Finanza provinciale di Vicenza.

Protagonista della vicenda un uomo di 36 anni africano, bloccato dalle Fiamme Gialle beriche a Grisignano di Zocco e trattenuto fino all’espulsione di ogni singolo ovulo dopo una Tac addominale all’ospedale San Bortolo di Vicenza. L’episodio risale allo scorso mercoledì, e dopo due giorni di ospedale il nigeriano è stato trasferito al carcere del capoluogo.

Un’intuizione assai efficace quella dei finanzieri, che ha portato a scovare un traffico di droga tra Campania e Veneto con valore della merce stimato in qualche decina di migliaia di euro. Il “carico”, in pratica, era custodito nelle viscere del 36enne – Don Orise il suo nome -, e solo grazie all’arguzia degli operatori, ovviamente a conoscenza di questo sistema di trasporto bizzarro e potenzialmente letale per il vettore umano, si è arrivati a sequestrata 1,100 chili delle due sostanze stupefacenti nel centinaio di pallini coperti di cellophane.

Dopo la segnalazione giunta dal convoglio ferroviario, i militari hanno deciso si intervenire alla stazione di Grisignano di Zocco, trovando il sospettato in una vagone in solitaria. Alla loro vista avrebbe subito ostentato una certa agitazione, un nervosismo che si è poi acuito quando si è trattato di fornire giustificazioni sui motivi del suo arrivo a Vicenza. Per turismo – questa la motivazione poco credibile addotta -, in particolare per vedere i monumenti della città, nonostante il periodo di pandemia e il divieto di spostamento tra regioni senza ragioni di salute o lavoro.

La presenza di bottiglie di acqua e birra sui sedili ha indirizzato gli investigatori verso l’ipotesi dell’ingerimento volontario di qualcosa di “scottante”, disponendo l’immediato ricovero in ospedale. Anche a tutela dello stesso sospettato che, in caso di rottura di ovuli tutt’altro che remota e già riscontrata in casi analoghi a causa dei succhi gastrici, avrebbe rischiato la morte. Prima le radiografie e poi una tomografia assiale computerizzata hanno segnalato la presenza di corpi estranei nell’apparato digerente e ne hanno consentito il conteggio, in modo poi da attendere con pazienza l’espulsione di ciascuno degli ovuli. Il 36enne, un richiedente asilo che vive di espedienti ormai dal 2015 in Italia, è stato quindi tenuto in consegna in stato di arresto e piantonato per due giorni, fino a quando 14 ovuli di cocaina e 79 di eroina sono stati sequestrati. Sul mercato berico avrebbero fruttato almeno 50 mila euro una volta venduti al dettaglio ai tossicodipendenti vicentini.

L’arrestato