Luca, il Veneto è in lutto. Le bandiere a mezz’asta e il cordoglio. Il vescovo: “Rimaniamo uniti”

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Luca Russo e la polizia spagnola sul luogo dell'attentato

“Nasciamo senza portare nulla, moriamo senza portare via nulla, ed in mezzo litighiamo per portare via qualcosa”. Sotto quella citazione, l’ultimo post visibile su Facebook nella pagina di Luca Russo in cui compare la parola morte, si moltiplicano i messaggi di cordoglio e di disperazione per quella vita spezzata dal terrorismo. Ingegnere di 25 anni, con un impiego nell’azienda di deumidificatori Fral di Carmignano e la fidanzata Marta Scomazzon che ora lo piange da un letto di ospedale di Barcellona, il bassanese è tra le 14 vittime dell’attacco di giovedì sera che ha portato finora all’arresto di quattro persone e all’uccisione di altre cinque della cellula terroristica accusata di aver compiuto la strage.

A Bassano, da dove è partito ieri il padre Simone alla volta di Barcellona per il riconoscimento del corpo, in molti ricordano il giovane. Un 25enne solare e con la voglia di vivere negli occhi, spentasi mentre camminava lungo la Ramblas con la fidanzata Marta durante una vacanza che sarebbe dovuta proseguire a Valencia. Invece, lui ora è morto è lei è ricoverata con alcune fratture in un ospedale della città spagnola. Dal ministro degli Esteri Angelino Alfano (che ricorda anche il lombardo Bruno Gulotta, l’altra vittima italiana) al presidente della Regione Luca Zaia che dice: “Prima Valeria Solesin a Parigi, ora Luca Russo a Barcellona. Il Veneto perde un altro dei suoi figli e paga un secondo tributo di sangue a un’orrenda guerra, combattuta in modo bestiale contro persone innocenti e inermi, una mattanza che sta insanguinando e deturpando il mondo. Così come per Valeria, anche per Luca un momento di serenità e spensieratezza si è trasformato in morte, una morte procurata da assassini terroristi che colpiscono indiscriminatamente, non attribuendo alcun valore alla vita umana. Ho dato disposizioni perché le bandiere sui palazzi regionali siano poste a mezz’asta in segno di lutto per Luca, alla cui famiglia ci stringiamo con sincero affetto, assicurando che la Regione è a disposizione per qualsiasi necessità”.

Il Comune di Bassano sta pensando ad organizzare un momento di cordoglio, di condivisione e di vicinanza al dolore della famiglia e di ferma condanna di tutti i vili atti terroristici e proclamerà il lutto cittadino nel giorno (ancora non noto) del funerale del ragazzo. “Siamo tutti sconvolti per aver saputo che l’atto terroristico ha coinvolto profondamente la nostra città con la morte di Luca Russo e il ferimento di Marta Scomazzon – commenta il sindaco Riccardo Poletto –. Siamo stretti attorno alle loro famiglie e condividiamo il loro dolore”. Anche l’università di Padova, dove Russo si era laureato alla facoltà di ingegneria, intende onorarne la memoria: “Purtroppo non è molto quello che possiamo fare per i genitori, la famiglia, gli amici – afferma il rettore Rosario Rizzuto – ma è una dimostrazione di affetto e un pensiero che vogliamo sicuramente tributare a Luca”. Dal liceo Brocchi arriva una riflessione del preside Gianni Zen: “Luca Russo ha fatto lo scientifico qui e si è diplomato nel 2011. Dare un’occhiata alla foto che lo vede assieme a Marta, postata su Facebook pochi giorni fa, e sapere cosa poi è successo, fa ancora più male. Ma noi abbiamo il dovere di alzare la testa, di combattere e di vincere le paure, i timori, le nuove insicurezze. Penso qui ai 250 ragazzi che ogni estate partono dal Brocchi per i “viaggi studio”. Da due anni abbiamo deciso di non farli alloggiare nelle grandi città, ma nelle cittadine periferiche, ma si sa che non è possibile, nei programmi, non inserire una capatina in una di queste grandi città.
La sicurezza rimane una quotidiana preoccupazione che non può spingerci a rimanere chiusi in casa, a pensare negativo. Ci vuole coraggio, ma non c’è alternativa. Se vogliamo essere cittadini del nostro tempo”.

Bandiere a mezz’asta anche a Palazzo Nievo, sede della Provincia di Vicenza, da dove il presidente Achille Variati commenta: “Un attentato feroce e meschino che ha tolto la vita a chi aveva l’unica colpa di amarla, questa vita. Come Luca Russo, giovane ingegnere di Bassano del Grappa che apprendiamo con profondo dolore essere tra le vittime della tragedia. Alla sua famiglia, in particolare, esprimiamo il nostro cordoglio. Ricordandoci che in nome di Luca e delle altre vittime  è nostro dovere non cedere alla paura, continuare con orgoglio a passeggiare nel centro di Barcellona come in tutte le capitali europee, difendere il nostro stile di vita, la nostra civiltà, il nostro essere. Simili vili attentati non ci devono indebolire”.

Anche il vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol  esprime la sua vicinanza e assicura la sua preghiera ai familiari di Luca e di Marta. “Dio è in sé stesso bontà, misericordia e pace – sottolinea -. Non è possibile diventare strumenti di morte e di odio appellandosi al suo nome. Questa è solo una perversa ideologia di terrore e di morte a cui ciascuno di noi è chiamato a far fronte con un sussulto di umanità e di giustizia, senza rinunciare a credere nella possibile convivenza pacifica e fraterna di culture e fedi religiose diverse”. Il vescovo invita tutta la comunità ecclesiale e civile a vivere questo momento di estremo dolore nella solidarietà ai familiari delle vittime, nella preghiera e nel raccoglimento. “Indipendentemente dal credo religioso di ciascuno – continua monsignor Pizziol -, ritengo importante che la comunità locale sia ora unita: nel condannare il terrorismo, nell’esprimere la vicinanza a chi piange la morte di Luca e attende la rapida guarigione di Marta, nell’impegno per il bene comune, per costruire un mondo più giusto e sicuro per ogni essere umano”.