Vicenza, Liberazione 80 anni dopo. Veltroni: “No indifferenza, difendere la democrazia”


Si stanno concludendo nel pomeriggio in città capoluogo e allo stesso modo in provincia le iniziative programmate per la giornata del 25 Aprile, nella data annuale dedicata alla Festa Nazionale della Liberazione che celebra la fine dell’egemonia e dell’occupazione nazifascita in Italia. Cerimonie e commemorazioni che si sono svolte in tono “dimesso” in ragione dei 5 giorni di lutto nazionali decretati per la morte di Papa Francesco.
A Vicenza in una piazza dei Signori gremita di cittadini questa mattina si sono svolte le celebrazioni dell’ottantesimo anniversario della Liberazione. La mattinata si è aperta con la Santa Messa celebrata nella chiesa di San Lorenzo, per poi lasciare la parola sul palco alle varie autorità pubbliche e all’orazione per quest’anno affidata a Vicenza a Walter Veltroni, ex sindaco di Roman. L’accompagnamento musicale è stato affidato al complesso strumentale Arrigo Pedrollo.
Dopo l’ingresso in piazza dei Signori delle autorità invitate, dei medaglieri e dei labari delle associazioni dei combattenti e dei reduci di guerra e di quelle militari, è stata la volta del gonfalone della Provincia di Vicenza e della bandiera della città berica, con la cerimonia dell’alzabandiera, per poi posizionarla a mezz’asta in segno di lutto. È stato osservato il previsto minuto di silenzio. Sono seguiti la lettura, da parte di Guglielmo Baldisseri, della motivazione della seconda Medaglia d’oro al valore militare alla Città di Vicenza per i sacrifici della sua popolazione durante la guerra e la posa delle corone alle lapidi dei martiri nella Loggia del Capitaniato.
Dopo l’introduzione di Francesco Binotto, presidente dell’Associazione Volontari della Libertà e rappresentante del Forum delle associazioni antifasciste e l’intervento del prefetto Filippo Romano, il sindaco di Vicenza Giacomo Possamai ha portato il saluto della città. “In questa giornata, Vicenza si stringe attorno ai valori fondanti della nostra Repubblica – le sue parole -: la libertà, la democrazia, la giustizia sociale, la pace. E lo fa con orgoglio, consapevole del proprio ruolo nella storia della Resistenza. Vicenza infatti non fu spettatrice. Vicenza fu protagonista. In queste strade e nelle nostre montagne si è lottato per liberare l’Italia dal giogo del nazifascismo. Penso alle tante donne e ai tanti uomini, spesso di giovanissima età, che scelsero di dire “no”. E penso a chi aiutò a nascondere, salvare, soccorrere. La Resistenza fu anche questo: un intreccio di vite e un popolo che non si arrese”.
Il primo cittadino di Vicenza ha poi ricordato il valore della libertà: “Chiudo con le parole di Piero Calamandrei che scrisse: “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”. Oggi respiriamo quell’aria, la respiriamo insieme, sotto il cielo di Vicenza. Facciamo in modo che non venga mai meno. Facciamo in modo che il 25 aprile non sia solo una data, ma un impegno. Un impegno quotidiano, per un’Italia più giusta, più solidale, più unita”.
L’orazione ufficiale di Veltroni, già ministro e sindaco di Roma, scrittore, regista e profondo conoscitore della storia repubblicana. “Questo 25 aprile è importante non solo perché è l’80esimo anniversario – ha esordito -, ma perché in questo momento avvertiamo tutti una certa inquietudine, una preoccupazione. Guardiamo il mondo e ci sembra di vedere ritornare quella parola che pensavamo che l’esperienza del ‘900 avesse in qualche modo cancellato, ovvero la parola “guerra”. La sentiamo vicina“. Dopo aver citato il Papa e il suo messaggio di pace, l’ex primo cittadino della capitale ha descritto le terribili consegue causate dal nazifascismo e dalla Seconda Guerra Mondiale, menzionando i bombardamenti che subì la città di Vicenza, ricordando poi quanto sia alto il prezzo pagato per la libertà e la democrazia. “Il tempo dell’indifferenza è finito, adesso bisogna difendere e valorizzare la democrazia – ha concluso l’ex ministro -. Bisogna difendere e tutelare la libertà di ciascuno di noi. Ottant’anni fa i ragazzi della Resistenza non combattevano per la loro libertà, ma per la nostra”.
Nell’ambito del protocollo d’intesa sottoscritto tra Comune e Forum delle associazioni antifasciste, composto da Anpi, Avl, Anei, Aned e Circolo culturale “Toni Giuriolo”, le celebrazioni per l’80° anniversario della Liberazione proseguiranno nei prossimi giorni con una serie di altri eventi.
Nel cortile interno di Palazzo Trissino è visitabile a ingresso libero la mostra “L’occhio del testimone. Vicenza sotto le bombe”, oltre 80 fotografie di Giovanni Maria Sandrini — gentilmente concesse dal fratello Raimondo e della Biblioteca Bertoliana — che raccontano gli effetti dei bombardamenti aerei che colpirono Vicenza durante la Seconda Guerra Mondiale, tra il dicembre 1943 e il marzo 1945.
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