Violento incendio a ridosso dell’A4: chiusa nella notte fra Grisignano e Padova Ovest e poi riaperta

Ore 9.00 (5 luglio) – Il Comune di Rubano (Padova) ha informato la cittadinanza che durante la notte l’incendio è stato domato dai vigili del fuoco coadiuvati dalle forze dell’ordine. L’autostrada è stata quindi riaperta e le linee elettriche ripristinate. Autorità locali e Arpav confermano che non sussistono pericoli legati alla qualità dell’aria, ma che, in base alla zona in cui ci si trova, alla persistenza di odore di fumo sia meglio in via cautelare mantenere le finestre chiuse ed evitare l’esposizione. 
Ore 0.30 (5 luglio)– L’incendio è scoppiato in un deposito di veicoli sul lato nord dell’autostrada Brescia-Padova. Dalle 21,30 è chiusa l’autostrada A4: i veicoli in transito vengono fatti uscire a Grisignano di Zocco (qui sono presenti tre chilometri di coda per i mezzi che arrivano da Milano) e Padova Ovest. Possibili in zona Rubano interruzioni di energia elettrica. Trattandosi di auto, penumatici e altro materiale, l’incendio ha provocato una ampia nube di fumo: la popolazione è invitata ad evitare l’esposizione all’aperto e a tenere chiuse le finestre. Al momento non risultano feriti.
Ore 22.00 (4 luglio) – Intervento dei Vigili del fuoco in corso dalle 21,15 a Villafranca Padovana (frazione di Taggì) per l’incendio in un deposito, con materiale vario all’interno, in via Pontealto. A causa del denso fumo è stato chiuso il tratto dell’autostrada A4, tra Grisignano e Padova Ovest. Coinvolti dalle fiamme anche alcuni cavi di media tensione: un traliccio della linea elettrica è collassato. Al lavoro le squadre di Padova, Abano Terme, i volontari di Borgoricco, l’autobotte chilolitrica di Rovigo, un’autobotte da Treviso, una da Venezia e il furgone Nbcr (Nucleare Biologico Chimico Radiologico). Sul posto anche il funzionario di guardia. La colonna di fumo nero è visibile a chilometri di distanza. Ad andare a fuoco sarebbe stato l’edificio attiguo a un capannone di una impresa di produzione di collettori solari oggi dismessa: l’area sarebbe da tempo utilizzata come deposito di materiale inutilizzato.