Sette ragazzi sorpresi dalla piena nel Piave: salvati in elicottero. Zaia: “Basta imprudenze” – VIDEO

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

La zona è sempre quella: il Piave a San Biagio di Callalta (Treviso), dove solo tre settimane fa è morto annegato un giovane, annegato mentre faceva il bagno durante una giornata trascorsa su una delle piccole spiagge presenti. Oggi, 7 luglio, all’indomane di pioggie copiose che hanno ingrossato il fiume, la piena ha sorpreso sette ragazzi sopra un isolotto a Fagarè, località di San Biagio di Callalta.

I giovani, dopo una veloce operazione di soccorso che ha visto coinvolti carabinieri, vigili del fuoco, elisoccorso (con due elicotteri) e il Suem 118, sono stati fatti tornare a riva sani e salvi, anche se spaventati. Il pensiero ritorna ai tre giovani morti a maggio dello scorso anno in provincia di Udine, durante una piena del Natisone, per il quale andranno a processo tre vigili del fuoco e un infermiere del 112.

Il plauso e l’appello di Zaia

“Un ringraziamento sincero ai vigili del fuoco, al personale del Suem 118 e alle forze dell’ordine per il tempestivo e impeccabile intervento che oggi ha consentito di salvare i sette giovani. Ancora una volta, la grande professionalità dei nostri soccorritori si è rivelata decisiva” ha affermato il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia. I giovani, tutti di origine cingalese e pakistana, sino rimasti bloccati su un isolotto, impossibilitati a raggiungere la riva per l’innalzamento repentino delle acque.
“I soccorritori – prosegue Zaia – sono intervenuti con prontezza e competenza, mobilitando due elicotteri: il ‘Drago’ del 115 dei Vigili del Fuoco di Venezia, che ha recuperato cinque dei giovani, e l’elicottero del Suem, che ha provveduto a trarre in salvo gli altri due. A loro va il nostro plauso, così come a tutte le componenti del sistema di protezione civile coinvolte”.

Il presidente però non nasconde una critica:Non è più accettabile che, nonostante gli avvisi e le allerte meteo diramate, ci si metta in situazioni di pericolo simili. Fiumi in piena, correnti forti, rovesci improvvisi: tutto questo è ben noto in queste ore. Non possiamo permettere che l’imprudenza metta a rischio la vita non solo di chi compie certe scelte, ma anche di chi è costretto a intervenire”.
L’appello ai giovani è diretto: “Evitate comportamenti pericolosi. Non sfidate la natura. Ogni intervento di emergenza mobilita mezzi, uomini e risorse, e nei casi più gravi i soccorritori rischiano la vita. È giusto che, laddove vi siano responsabilità chiare, siano applicate anche le sanzioni previste. Non possiamo continuare a piangere tragedie che si potrebbero evitare con un minimo di buon senso”.

L’Eco Vicentino è su Whatsapp e Telegram.
Iscriviti ai nostri canali per rimanere aggiornato in tempo reale.

Per iscriverti al canale Whatsapp clicca qui.
Per iscriverti al canale Telegram clicca qui.