Sosta, il Comune rescinde il contratto con Gps. Subentra il secondo in graduatoria


Alla fine, è giunta la rescissione del contratto. Con tanto di procedura per l’incasso della fidejussione. Il direttore del settore Mobilità, Trasporti ed Infrastrutture del Comune di Vicenza ha firmato infatti oggi la determina per la risoluzione in danno nei confronti della Gps Global Parking Solutions, la società di Piacenza dal 2022 titolare del contratto di concessione della sosta tariffata del capoluogo (per la durata di nove anni). Contestualmente, scatta l’escussione della polizza fidejussoria del valore di due milioni di euro. Che non copriranno, però, il grosso buco di bilancio dovuto al fatto che Gps non ha mai versato il canone. L’azienda rischia ora di dover portare i registri contabili in tribunale.
“Durante tutta la durata del procedimento avanti al Tar del Veneto, e ad oggi, permane infatti – recita la nota stampa del Comune di Vicenza – il mancato pagamento del canone da parte di GPS SpA; debito che, alla data odierna ammonta a euro 5.114.902,42 oltre all’Iva di legge. Questo mancato pagamento continua a rappresentare la motivazione principale per la risoluzione del contratto”.
“Con nota dell’1.8.2025 – aggiunge il comunicato – e in esito ai pronunciamenti monocratici e collegiali del Tar, è stata fatta memoria e sollecito delle somme da pagarsi da parte della concessionaria, a titolo di canone derivante dal contratto di concessione. Oggi, non avendo ricevuto nulla, si è proceduto alla risoluzione di diritto ed in danno del contratto”.
Nei prossimi giorni il Comune procederà con l’individuazione del nuovo gestore della sosta tariffata, mediante scorrimento della graduatoria dell’originale procedura di gara, con subentro alle medesime condizioni dell’uscente.
Sette milioni di canoni non pagati
Sul fronte debitorio, al 31 agosto maturerà intanto un’ulteriore rata semestrale, con una situazione debitoria, per Gps, che salirà a 6,9 milioni di euro più l’Iva. Di questi, per 1,2 milioni Gps risponderà con gli investimenti effettuati e non ancora ammortizzati, mentre per altri 2 milioni risponderà la polizza fidejussoria. Resta quindi un debito di circa 3,7 milioni di euro sarà oggetto di richiesta di recupero da parte dell’avvocatura comunale con attivazione di tutte le procedure a tutela degli interessi dell’amministrazione, “compresa l’eventuale istanza di liquidazione giudiziale della società concessionaria”.
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