Focolaio vicentino per il temibile tarlo asiatico che mette a rischio gli alberi

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Il Servizio Fitosanitario Regionale del Veneto ha confermato la presenza nel Vicentino di un focolaio di Anoplophora glabripennis (tarlo asiatico del tronco), con conferma diagnostica di secondo livello attesa dal laboratorio di riferimento nazionale. Si tratta del famigerato “tarlo aasiatico del fusto”, che può mettere a ri schio la sopravvivenza di un albero.

Lo scorso 7 agosto, infatti, il sindaco di Villaverla Enrico De Peron, aveva emesso una ordinanza che ha previsto per i giorni dal 7 al 10 agosto una serie di trattamenti fitosanitari a base di piretrine in aree verdi pubbliche nelle alberature dove è stata riscontrata la presenza dell’insetto: via Palladio, via Scamozzi, via 2 Giugno, via Martiri delle Foibe, via Timonchio/Ponte Rosso e il parco di Villa Ghellini.
Originario dell’Estremo Oriente, è stato dichiarato da quarantena in tutti i Paesi dell’Unione europea. In Italia sono stati trovati focolai, oltre che in Veneto, anche in Lombardia, Toscana, Lazio, Piemonte e Marche e particolare attenzione viene posta ai luoghi di importazione di piante ospiti, quali vivai e garden center.

Si tratta di grossi coleotteri cerambicidi che vivono a spese del legno e possono attaccare piante di specie diverse, soprattutto arboree latifoglie (acero, ippocastano, ontano, betulla, carpino, katsura, nocciolo, faggio, frassino, albero delle lanterne cinesi, platano, pioppo, salice, tiglio e olmo), nelle quali scavano profonde gallerie che fanno deperire la pianta e ne possono causare la morte. L’indebolimento della struttura può inoltre comprometterne la stabilità, portando a rotture e schianti, specie in caso di vento o maltempo. Inoltre, le gallerie possono favorire l’ingresso di agenti patogeni secondari, come funghi, che possono causare marciumi e ulteriori dannIn Italia sono in vigore misure di lotta obbligatoria per impedirne l’introduzione e la diffusione.
A Villaverla il Comune ha invitato i cittadini a non procedere alla potatura delle piante né autonomamente né da parte di ditte specializzate di settore” per non favorire il diffondersi in altri luoghi. Per questo vige il divieto “di portare fuori dal territorio comunale ramaglie e materiale legnoso proveniente dal taglio già effettuato di piante presenti nel territorio comunale”.

I focolai di coleottero giapponese
Il Servizio Fitosanitario regionale ha inoltre individuato tre focolai di Popillia japonica (coleottero giapponese) nelle province di Treviso e Verona, accertata dagli ispettori fitosanitari e dalle analisi del laboratorio ufficiale regionale. Per i due focolai di Verona è in corso l’identificazione definitiva presso il laboratorio di riferimento nazionale (Crea). In questo caso si tratta di una specie che infesta e distrugge tappeti erbosi, piante selvatiche, da frutto e ornamentali e la cui diffusione si sta ampliando.

L’assessore Caner: “Una sfida costante che richiede risorse”
Tutti questi ritrovamenti in Veneto richiedono un impegno straordinario, sia in termini di risorse economiche sia di personale, per potenziare i controlli ufficiali nei vivai – al fine di garantire la continuità della commercializzazione – e per rafforzare il monitoraggio sul territorio. “Situazioni come questa, che un tempo consideravamo eccezionali, oggi rappresentano una sfida costante – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Federico Caner –. Voglio rassicurare vivaisti, operatori e cittadini che la Regione è pronta a mettere in campo tutte le misure necessarie per contenere i focolai e salvaguardare il comparto agricolo. Stiamo già potenziando il Servizio Fitosanitario con nuove risorse e una sezione specializzata per la gestione delle emergenze, così da garantire un presidio costante e un punto di riferimento tecnico-scientifico per il territorio. Nessuna azienda sarà lasciata sola”.
Il Servizio Fitosanitario Regionale, in linea con le normative europee, ha già avviato le operazioni di eradicazione e sta organizzando incontri di sensibilizzazione con tutte le parti interessate. L’obiettivo è intervenire in tempi rapidi per contenere la diffusione di questi organismi nocivi e proteggere l’agricoltura veneta.

Allarme tarlo asiatico del fusto, i Comuni convocano i cittadini: “Per ora non toccate nulla”

 

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