Medio Oriente, attesa per un possibile cessate il fuoco. Dichiarazioni shock dell’ex 007 israeliano

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Il primo ministro qatariota Al Thani

C’è attesa per l’annuncio di un cessate il fuoco a Gaza, lo riferisce al quotidiano degli Emirati “The National” un alto funzionario coinvolto nei negoziati. Sul tavolo ci sarebbe l’ipotesi di una tregua di 60 giorni e il rilascio di dieci ostaggi per tentare di evitare l’attacco di terra israeliano.

Oggi il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, è in Egitto per portare avanti i colloqui. Il piano, secondo quanto riferito, include una garanzia scritta da parte degli Stati Uniti secondo cui i negoziati indiretti tra Hamas e Israele sul ritiro delle truppe da Gaza e su una tregua a lungo termine inizieranno durante la pausa dei combattimenti, e continueranno fino al raggiungimento di un accordo.

“Il Qatar e l’Egitto hanno presentato il piano a Israele e agli Stati Uniti e ora attendono la loro risposta”, ha affermato la fonte. In cambio del rilascio di 10 ostaggi vivi e delle salme di almeno 15 israeliani morti dovrebbero essere liberati centinaia di palestinesi detenuti nello Stato ebraico. Secondo alcune stime circa 50 ostaggi sono ancora detenuti da Hamas, di cui 20 si ritiene siano ancora vivi.

Intanto l’ex comandante in capo dell’intelligence militare israeliana dal 2021 al 2024, Aharon Haliva, ha dichiarato che 50 palestinesi devono morire per ogni persona uccisa negli attacchi di Hamas contro lo Stato ebraico del 7 ottobre 2023 e che non importa se sono bambini. È quanto emerge dalle registrazioni trasmesse dall’emittente televisiva israeliana Channel 12 e riprese dal britannico Guardian. Nelle dichiarazioni shock il generale, dimessosi l’anno scorso dai vertici dell’intelligence, oltre a rivendicare il diritto di uccidere in modo indiscriminato gli abitanti della Striscia con la proporzione di 50 a uno, ha in sostanza confermato le cifre sulle vittime palestinesi delle operazioni militari israeliane – oltre 60mila – analoghe a quelle del ministero della Sanità di Hamas. Haliva ha anche parlato della necessità di infliggere di tanto in tanto una nuova Naqba, termine arabo che ricorda la “catastrofe” dell’espulsione di almeno 700.000 palestinesi dalle loro case al tempo della nascita dello Stato d’Israele quasi 80 anni fa.

Almeno 17 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza dall’alba di oggi, tra cui otto mentre aspettavano gli aiuti umanitari. Su Telegram intanto l’esercito israeliano scrive che continuerà a lavorare per migliorare la risposta umanitaria insieme alla comunità internazionale. “Nelle ultime ore, si legge, nove diversi Paesi hanno lanciato dal cielo 180 pacchi di aiuti contenenti generi alimentari per i residenti della Striscia di Gaza”.