Sit-in di fronte al Municipio per dire no al genocidio a Gaza. “La piazza è la nostra voce”


Anche la città di Thiene lancia la sua “barca” simbolica verso Gaza e la Palestina. Portando concretamente in piazza Ferrarin, di fronte al municipio cittadino lunedì dalle 18, il proprio sostegno alla missione di solidarietà delle navi che si riconoscono nella mobilitazione della Global Sumud Flottilla, cariche di aiuto umanitari e di speranze che si ritorni a rispettare i diritti umani universalmente sconosciuti.
“Il viaggio della Sumud Flotilla non è solo un cammino sul mare: è un grido di dignità che attraversa confini e arriva fino a noi – scrivono gli organizzatori del sit-in che la cui idea ha preso corpo in poche ore in Altovicentino -. È la speranza che resiste all’oppressione, è la voce di un popolo che non si arrende. Per questo, anche noi a Thiene vogliamo farci onda”.
Annunciata anche la presenza di un’attivista, per questa sera, una donna che salperà per la Palestina il 25 settembre prossimo – identità mantenuta per ora sotto riserbo -, per una nuova “ondata” appunto di aiuti che si stanno raccogliendo e che verranno inviati via mare verso la Striscia di Gaza, sfidando il no dell’esercito israeliano. L’obiettivo è duplice: portare a Gaza gli aiuti concreti di cui necessita la popolazione e ribadire la volontà di opporsi a un genocidio in atto.
Le barchette di carta divenute in questi giorni il simbolo della lotta pacifista e dell’impegno per il popolo palestinese in guerra saranno costruite anche in loco, grazie ai volontari che saranno presenti, allestendo una sorta di laboratorio per bambini ma pure per gli adulti. Tra i promotori della manifestazione pacifica il movimento Avxp – Alto Vicentino per la Palestina -, a sostegno di Global Movement for Gaza e Global Sumud Flottilla.
“L’8 settembre scendiamo in piazza non solo per dire no alla complicità con il genocidio, ma per dire sì alla vita, alla libertà, alla giustizia. Invitiamo ogni cittadina e cittadino a unirsi: la piazza è la nostra voce. Portate con voi una piccola barca di carta: le flotte di carta sono il nostro potente messaggio. Costruiamole insieme, coloriamole, lasciamoci sopra un pensiero. In piazza ci sarà un piccolo tavolo di lavoro per piegare e creare barche, un gesto semplice che diventa simbolo di resistenza collettiva. Trasformiamo le scale del municipio in un mare di resistenza e di speranza. Non c’è spazio per un genocidio”.
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