Guerra in Ucraina, il portavoce russo Peskov: “Nessuna sanzione ci farà cambiare posizione”

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Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov replica alle minacce di Donald Trump di nuove sanzioni alla Russia per l’invasione dell’Ucraina: “Nessuna sanzione potrà costringere la Federazione Russa a cambiare la sua posizione coerente”. Tuttavia Mosca si dice pronta per un dialogo onesto con tutti, senza costruire un “muro di Berlino”.

Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov durante un incontro con studenti e docenti dell’Istituto Statale di Relazioni Internazionali di Mosca ha dichiarato: “Viviamo su un pianeta molto piccolo. Costruire il Muro di Berlino e i muri tra noi e il nostro vasto spazio eurasiatico è stato un approccio in stile occidentale, come è avvenuto nell’Unione Sovietica e nello spazio post-sovietico. Non vogliamo costruire alcun muro. Vogliamo lavorare onestamente. E se i nostri interlocutori sono disposti a fare lo stesso, su una base di parità e rispetto reciproco, siamo pronti al dialogo con tutti”.

Intanto però secondo l’intelligence ucraina, Mosca si starebbe organizzando per produrre fino a 2.700 droni Shahed al mese da lanciare su Kiev. Di brevetto iraniano, queste armi sono ritenute economiche ed efficaci, capaci di colpire bersagli a terra, in un raggio di circa 2.500 chilometri dal sito di lancio, eludendo le difese aeree.

Sul fronte delle sanzioni funzionari europei incontreranno a Washington la controparte americana per fare il punto sulla nuova serie di misure economiche, per costringere Putin ad avviare negoziati seri con l’Ucraina. Trump si è infatti detto pronto a una seconda ‘stretta’ contro Mosca, ma senza fornire indicazioni sul contenuto. Secondo indiscrezioni circolate a Bruxelles, l’Unione sta delineando delle misure contro altre banche e società energetiche russe. Secondo alcuni potrebbe essere colpito lo scambio di cryptovalute. Secondo Chris Wright, segretario all’energia degli Stati Uniti, “Se gli europei tracciassero una linea e dicessero: ‘non compreremo più gas russo, non compreremo petrolio russo’”, questo “avrebbe un’influenza positiva sugli Stati Uniti affinché si impegnino più aggressivamente” nell’ambito delle sanzioni alla Russia.

Si continua a lavorare anche sul fronte diplomatico tra Ucraina ed Ungheria.
Il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha questa settimana incontrerà il suo omologo ungherese Péter Szijjártó. “Nonostante il continuo deterioramento delle relazioni tra Ungheria e Ucraina – la cui responsabilità ricade esclusivamente su Kiev – il governo resta impegnato nel dialogo, per questo il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha visiterà l’Ungheria questa settimana”, ha detto Szijjártó, sottolineando che le relazioni tra i due Paesi potrebbero migliorare se gli ucraini ripristinassero tutti i diritti delle minoranze che avevano loro tolto.