Prosegue l’offensiva a Gaza City, il ministro delle finanze israeliano: “Miniera d’oro immobiliare”


Prosegue l’avanzata su Gaza City. Attacchi simultanei da terra, mare e aria hanno segnato l’avvio della nuova offensiva, causando oltre cento vittime già nelle prime 24 ore. Circa 400.000 palestinesi hanno finora evacuato Gaza City verso altre aree della Striscia. Lo conferma l’Idf in una stima riportata il Times of Israel, sottolineando che circa un milione di palestinesi risiedevano nella città prima che l’esercito israeliano iniziasse la grande offensiva nella zona. Secondo l’esercito israeliano è stato conquistato circa il 40% della capitale e principale roccaforte di Hamas, ma ammette che la piena occupazione richiederà mesi.
Dal terreno non arrivano praticamente immagini, a parte poche foto diffuse dall’esercito. I morti, dicono i media palestinesi, sono 45, tra cui un operatore di Medici senza Frontiere, il 13mo dall’inizio della guerra.
Hamas intanto, per bocca del funzionario Razi Hamed sopravvissuto al raid di Doha, sfida il presidente degli Stati Uniti: “Non abbiamo paura di Trump quando dice che ci aprirà le porte dell’inferno. Non riceviamo istruzioni da lui su come trattare gli ostaggi nemici. Li trattiamo secondo i nostri valori e la nostra religione”, ha detto parlando su al Jazeera per la prima volta dall’attacco israeliano in Qatar. “Chiunque voglia liberarli deve ordinare a Netanyahu di concludere un accordo di scambio di prigionieri e fermare la guerra”, ha intimato.
Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha invece affrontato la questione del “giorno dopo” nella Striscia di Gaza, affermando che si tratta di una “miniera d’oro” immobiliare. Smotrich ha anche affermato che la ricostruzione di Gaza diventerà, tra le altre cose, un investimento immobiliare redditizio, e a tal proposito “sono stati già avviati negoziati con gli americani”.
“Abbiamo investito molti soldi in questa guerra. Dobbiamo vedere come distribuiremo il terreno in percentuale”, ha affermato Smotrich, aggiungendo che “la demolizione, la prima fase del rinnovamento della città, l’abbiamo già fatta. Ora dobbiamo solo costruire”. Il ministro di estrema destra ha poi detto che ”il business plan” per Gaza è sulla scrivania del presidente americano Donald Trump che ”sta verificano come questa situazione diventerà una manna dal cielo immobiliare”.
E il premier israeliano Benjamin Netanyahu sarà ricevuto lunedì da Trump alla Casa Bianca alle 17 ora italiana, riferiscono i media israeliani.