Dalle mani dei bambini, il futuro della memoria: il paese racconta un secolo della scuola che fu


È appena iniziata, tra le mura senza tempo di Villa Ghellini, una giornata che profuma di passato e guarda al futuro con occhi pieni di meraviglia. Un evento fortemente voluto dall’amministrazione comunale, che ha scelto di restituire alla comunità uno spazio prezioso non solo come luogo fisico, ma come contenitore di memoria, cultura e relazioni autentiche.
Con “1859 – 1959 un secolo di Scuola Elementare a Villaverla e Novoledo”, la mattinata si è aperta con il mercatino del baratto, dove bambini dai 6 ai 13 anni stanno scambiando libri, quaderni, astucci e portamerende, senza l’intervento degli adulti. Un gesto semplice, ma carico di significato: qui si impara a scegliere con il cuore, a dare valore alle cose usate, a condividere senza contare. È un piccolo esercizio di autonomia e fiducia, che insegna più di mille lezioni in aula. Nel pomeriggio, a partire dalle 14, il cortile si animerà con i giochi di una volta, proposti dal Gruppo Tradizioni Contadine di Thiene. Sarà un tuffo nel passato tra corde, sacchi e risate genuine. A seguire, la merenda sarà un ritorno ai sapori di un tempo: pane e burro con zucchero, marmellata, salame, fichi, formaggio. Niente merendine confezionate, solo cibo vero, come quello che preparavano i nonni.
Alle 17, nella sala dei caminetti, si terrà il convegno “Un secolo di scuola elementare a Villaverla e Novoledo”. Clara Carollo, ex insegnante e oggi membro della commissione cultura, presenterà una ricerca appassionata condotta sui registri scolastici tra il 1859 e il 1959. Insieme ad Andrea Vezzaro, racconterà un secolo di scuola, tra guerre, leggi razziali, povertà e speranza. Uno degli aneddoti più toccanti emersi dalla ricerca è la nota scritta da una maestra nel 1944: “Oggi ho mandato a casa i bambini. I bombardamenti si sentono vicini, e non riesco a leggere nei loro occhi altro che paura.” Una frase semplice, appuntata a margine di un registro, che racconta più di mille pagine di storia. In quelle righe c’è la scuola che resiste, che protegge, che si fa rifugio anche nei giorni più bui.
Il convegno sarà arricchito da un intervento teatrale di Antonio Pegoraro e dalla comicità affettuosa di Peo, che porterà in scena la scuola di una volta con leggerezza e ironia. La giornata si concluderà alle 18.30 con l’apertura della mostra allestita nell’ala nord e nel salone centrale della villa: in esposizione arredi scolastici, fotografie, registri, oggetti e testimonianze provenienti anche dai comuni di Montecchio Precalcino e Dueville. Un viaggio emozionante tra i banchi di scuola di un tempo, che restituisce voce e volto a chi ha costruito, giorno dopo giorno, la storia educativa del nostro territorio.
Oggi Villaverla non celebra solo la scuola, ma il valore della comunità, della memoria condivisa e della semplicità. E lo fa in uno dei suoi luoghi più belli, Villa Ghellini, che torna a vivere grazie a un’amministrazione che crede nella cultura come bene comune e nella partecipazione come motore di futuro.
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