Gaza: la tregua regge. Lunedì atteso l’arrivo di Trump e il rilascio degli ostaggi


La cerimonia per la firma dell’accordo tra Israele e Hamas si terrà lunedì pomeriggio a Sharm el-Sheikh. Nella stessa località egiziana sul Mar Rosso dovrebbe tenersi anche il summit tra Donald Trump e alcuni leader europei e arabi. L’obiettivo è quello di consolidare il sostegno internazionale al suo piano per Gaza, in particolare per quanto riguarda la fase successiva della governance, della sicurezza e della ricostruzione della Striscia.
Il vertice dovrebbe tenersi nello stesso giorno dello scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi. Si tratta di 20 ostaggi ancora vivi dopo 735 giorni di prigionia. In cambio Israele rilascerà circa 2mila detenuti palestinesi, ma non libererà, come aveva già ribadito, i detenuti-simbolo per Hamas: Marwan Barghouti e Ahmad Saadat. Tuttavia “Il movimento sta insistendo sulla loro liberazione e i negoziati sono ancora in corso”, ha detto un alto funzionario della fazione islamista, Mousa Abu Marzouk. Hamas aveva in precedenza diffuso un comunicato nel quale assicurava il rispetto della “fase uno” del piano di pace, che prevede la riconsegna degli ostaggi israeliani a Gaza, vivi e morti: “Non daremo scuse ad Israele”.
Primi arrivi in Israele dei 200 soldati Usa. Mentre i primi sfollati cominciano a rientrare a Gaza, le prime forze americane incaricate di supervisionare il cessate il fuoco nella Striscia sono in arrivo da varie basi, tra oggi e domani. A loro sarà affidato il delicatissimo compito di contribuire alla creazione di un centro di controllo congiunto e poi di integrare tutte le altre forze di sicurezza che entreranno a Gaza, facendo anche da collegamento con l’esercito israeliano.
Jared Kushner rappresenterà gli Stati Uniti nelle discussioni sulla ricostruzione di Gaza. A riferirlo è stata una fonte egiziana al quotidiano libanese Al Akhbar, affiliato a Hezbollah. La presenza del genero di Donald Trump, “servirà da garanzia che Tel Aviv non ripeterà il suo tentativo di invasione di terra della Striscia di Gaza”, ha affermato la fonte.
L’Italia pronta a fare la sua parte. Il nostro Paese riprenderà il suo ruolo nell’imminente riapertura della missione civile Eubam-Rafah, al confine tra Egitto e Striscia di Gaza, nata su proposta di Israele e dell’Autorità Palestinese ormai 20 anni fa, nel 2005. La missione è stata bloccata due anni dopo e poi riattivata brevemente lo scorso gennaio, nel pieno della guerra che ha distrutto la Striscia di Gaza.