Fabio Bui suona la carica per l’alternativa: “Sanità, veneti spendono troppo per avere poco”

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

“La sanità veneta non può più essere lasciata in mano alla burocrazia. Oggi chi si ammala non chiede favori, chiede solo di essere curato in tempi umani. Invece, le liste d’attesa sono diventate un incubo: mesi, a volte anni, per una visita o un esame. Questo non è più il modello di eccellenza di cui il Veneto andava fiero. È tempo di cambiare”.

Con queste parole, Fabio Bui, candidato alla presidenza della Regione del Veneto per la lista Popolari per il Veneto, ha presentato la sua proposta per una riforma radicale del sistema sanitario regionale. Al centro del programma, un Piano Straordinario per la Sanità Veneta, pensato per restituire ai cittadini il diritto alla cura e alla dignità. Bui, 60 anni, attualmente coordinatore del personale amministrativo del Dipartimento Prevenzione dell’Azienda ULSS 6 “Euganea”, è stato anche sindaco di Loreggia e presidente della Provincia di Padova. La sua candidatura alle elezioni regionali del 23 e 24 novembre è sostenuta da un progetto politico che punta su autonomia, partecipazione e protagonismo territoriale. “Da presidente – afferma Bui – il mio primo atto sarà un’operazione verità sulle liste d’attesa. Oggi non sappiamo nemmeno quanti veneti stanno aspettando una prestazione sanitaria: i dati sono frammentati, i sistemi informatici non dialogano, e intanto la gente si rivolge al privato o rinuncia a curarsi. È inaccettabile. Voglio una piattaforma unica, trasparente, dove ogni cittadino possa vedere tempi reali e scegliere dove farsi curare, anche in un’altra ULSS, se necessario”.

Tra le proposte principali, anche il potenziamento della sanità territoriale, con un ritorno al protagonismo dei sindaci e dei distretti locali. “Le grandi aziende sanitarie hanno perso il contatto con le persone. Dobbiamo riportare la sanità vicino alle case, con poli di assistenza diffusi, medici di base integrati con specialisti, e un sistema di prenotazioni semplice, anche per chi non usa la tecnologia. Nessuno deve più sentirsi abbandonato”. Bui sottolinea come il Veneto investa ogni anno circa 9 miliardi di euro nella sanità, ma i risultati non siano all’altezza della spesa: “Dobbiamo cambiare rotta: meno burocrazia, più umanità. Le eccellenze ospedaliere vanno valorizzate, ma non a scapito dei territori. La salute deve tornare un diritto, non un privilegio. È questa la mia priorità da presidente”.

Infine, il candidato dei Popolari per il Veneto rilancia anche il tema dell’autonomia regionale: “I veneti si sentono traditi. Da anni ci viene promessa l’autonomia e ogni volta ci fermano a Roma. Serve una visione di autonomia vera, fondata sulla partecipazione e sul protagonismo dei territori”.

L’Eco Vicentino è su Whatsapp e Telegram.
Iscriviti ai nostri canali per rimanere aggiornato in tempo reale.

Per iscriverti al canale Whatsapp clicca qui.
Per iscriverti al canale Telegram clicca qui.