Governo e opposizioni allo scontro sulla patrimoniale proposta da Landini

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Scontro politico tra maggioranza e opposizione sulla possibilità dell’introduzione di una tassa patrimoniale per i redditi sopra i due milioni di euro, proposta avanzata dal segretario della Cgil Maurizio Landini.

Su X la premier Meloni scrive: “Le patrimoniali ricompaiono ciclicamente nelle proposte della sinistra. È rassicurante sapere che, con la destra al governo, non vedranno mai la luce”. Il vicepremier Tajani attacca invece il sindacato di Landini: “Quello della Cgil è uno sciopero politico che il sindacato, l’unico, organizza rompendo l’unità sindacale. Mi pare invece che ci sia un isolamento politico della Cgil. Non firma i contratti. Organizza gli scioperi di venerdì, sempre. Evidentemente c’è qualcosa, che non funziona nella Cgil. Perché se il mondo sindacale la pensa in maniera diversa da tutti gli altri. Mi pare che la Cgil sia isolata nel mondo del lavoro”.

Sulla pressione fiscale interviene la segretaria Dem Elly Schlein: “Con Giorgia Meloni al governo la pressione fiscale è salita al 42,8%, il massimo degli ultimi dieci anni. Lo dicono i dati del governo, non del Pd. Il governo Meloni ha aumentato le tasse per tutti. E come se non bastasse nella prossima manovra interviene sull’Irpef e aiuta di nuovo i più ricchi anziché il ceto medio che si è impoverito. Lo dice l’Istat, che l’85% delle risorse andranno alle famiglie più ricche. Con che faccia si sveglia e attacca le opposizioni? Il suo governo verrà ricordato come quello dei salassi per famiglie e imprese italiane e per gli aiuti ai più ricchi”.

Sulla patrimoniale anche il commento di Angelo Bonelli, portavoce di Avs: “Meloni scrive che ‘con la destra al governo mai patrimoniali’. La realtà è che il governo Meloni ha aumentato la pressione fiscale al 42,8%. Chi paga? Sempre gli stessi: lavoratori e pensionati. La destra difende i ricchi e ha abbandonato i poveri, che anno dopo anno sono sempre più poveri. La povertà assoluta in Italia ha raggiunto la cifra scandalosa di 5,7 milioni di persone. E con il governo Meloni le persone che hanno rinunciato a curarsi sono arrivate a 1,3 milioni, passando da 4,5 milioni a 5,8 milioni”.