“Non possiamo continuare, ci sono criticità e va ristrutturato”: chiude lo chalet Montefalcone

Un annuncio che “fa molto male”, spiega sui social il gestore Alessandro Giambellini, a nome di tutta la famiglia. La notizia è la chiusura – temporanea ma lunga – dello chalet di Montefalcone, meglio conosciuto come Rifugio Gingerino. Una crisi, temporanea, che si aggiunge alle altre di Recoaro Mille. lo chalet era infatta una tappa obbligata per quanti salivano in quota per una escursione fra le Piccole Dolomiti e la Lessinia.
Il motivo della chiusura è presto detto: la struttura presenta criticità che non consentono di continuare l’attività. Problemi già al centro di un serrato confronto con il Comune di Recoaro Terme, che è il proprietario della struttura, il quale a detta della famiglia Giambellini “ha manifestato la più ampia disponibilità ad effettuare le opere necessarie per continuare a tenere aperto lo chalet”, questo in attesa che iniziano i lavori di ristrutturazione entro la fine della prossima primavera.
Comune e gestore, nonostante questa disponibilità, hanno però valutato “concordemente” che l’entità ed i tempi di realizzazione delle opere necessarie a tenere provvisoriamente aperta la struttura, “renderebbero privo del senso e troppo oneroso l’ intervento”. Si tratterebbe, infatti, di opere che verrebbero poi comunque smantellate durante il cantiere per la ristrutturazione dell’edificio e per il programmato intervento di spostamento delle antenne. “In definitiva – spiega Alessandro Giambellini – abbiamo valutato che non c’è una possibile soluzione, se non quella di attendere la ristrutturazione dell’intero edificio. Ci tengo a ringraziare il sindaco e l’amministrazione per esserci stati vicini nel ricercare una possibile soluzione sostenibile”.
La famiglia Giambellini, che è molto apprezzata e gestisce anche il Rifugio Bertagnoli a Crespadoro, ci tiene a ringraziare anche tutti i clienti “che in questi anni hanno reso il Falcone, per molti il Gingerino, un ambiente fantastico, straripante di gioia e amicizia vera”. Per questo il gestore sta anche valutando di organizzare, se possibile, qualche alternativa, “nella speranza di rivederci presto in vetta”.
Lo chalet era un punto di riferimento per gli amanti delle Piccole Dolomiti e più in generale della montagna. E sono state centinaia sui social le attestazioni di stima per i gestori, dopo la notizia: da chi ricorda l’atmosfera e l’accoglienza, a quelli che ricordano come fosse anche un punto di riferimento serale, fino a chi teme che non ci sia una ripartenza in una zona che già negli anni ha dovuto rinunciare alla seggiovia.
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