Tutelare e valorizzare le Bregonze: la mission dell’associazione Anthracotherium

Immaginate di trovarvi, per un motivo o per l’altro, in uno qualsiasi dei comuni di Carrè, Chiuppano, Lugo di Vicenza, Zugliano o Calvene. Non ci siete mai stati prima, e conoscete poco o nulla di tali territori. Tutto ad un tratto vi imbattete in qualcuno, o qualcosa, che vi segnala l’esistenza di un’area collinare denominata Le Bregonze. Con la curiosità che monta in voi, stuzzicata anche dalla singolare definizione di “Isola che c’è”, decidete di visitarla. Come ogni esperienza, però, la si vuole godere al meglio, senza incappare in amare sorprese. Su chi si può contare per evitarle? Niente di più facile: sull’associazione naturalistica Anthracotherium.
Nato nel 2001, e avente Chiuppano come sua sede, il gruppo ha come duplice e fondamentale obiettivo la tutela e la valorizzazione del territorio delle Bregonze. Ma una domanda non può che sorgere spontanea: da cosa deriva il suo curioso nome? A rispondere, in occasione dell’intervista concessa ai microfoni della rubrica di Radio Eco Vicentino “Parlami di Te“, è Devid Medica, presidente dell’associazione. Il cui nome, dunque, deriva da un mammifero estinto, l’antracoterio appunto. “I resti fossili del più grande esemplare al mondo – spiega – sono stati trovati proprio a Chiuppano negli anni Cinquanta. Una scoperta sensazionale, che ha suscitato grande scalpore”.
Tutti possono diventare membri dell’Anthracotherium, continua Devid. “Non serve essere grandi naturalisti per farne parte. Ma bisogna essere persone fuori dall’ordinario. Con la voglia di mettersi a disposizione per salvaguardare il territorio. Si tratta di qualcosa che non si fa per un tornaconto personale. E questo è proprio fuori dal normale”. Un impegno non da poco quello di dedicarsi alle Bregonze, se si considera che queste hanno un’estensione di circa 15 chilometri quadrati. “Una zona a se stante, un’isola circondata dal torrente Astico – la definisce il presidente -. C’è e nessuno la vede”.
Tuttavia, per quanto impegnativa possa sembrare la sfida, tutela e valorizzazione delle Bregonze sono assicurate dalla trentina di membri dell’Anthracotherium. I quali, suddivisi in gruppi, si occupano di diverse attività. “Un gruppo, ad esempio, raccoglie i rifiuti sulla base delle segnalazioni ricevute. Un’apposita convenzione ottenuta grazie al Comune di Carrè gli ha consentito di specializzarsi anche nella raccolta di rifiuti di una certa dimensione, che vengono poi smaltiti correttamente”.
Altri gruppi, aggiunge Devid, “si occupano di gestire i contatti per l’organizzazione delle visite guidate e della manutenzione dei sentieri”. Un impegno collettivo e costante, come dimostrato dalle idee chiare in merito agli obiettivi futuri che l’associazione intende raggiungere. Uno spicca, in particolare: “La mappatura delle sorgenti di acqua naturale delle Bregonze. Che sono tante e non tutelate, perché non conosciute”.
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