Sanità, dal 2026 molti Pronto Soccorso avranno il 50% in meno del personale medico

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Secondo un’indagine condotta dalla Società Italiana di Medicina d’Emergenza Urgenza (Simeu), che fotografa la persistente crisi del personale sanitario all’interno del Servizio sanitario nazionale, a partire dal prossimo anno un Pronto soccorso su quattro in Italia rischia di operare con meno della metà dei medici necessari.

Una criticità diffusa in quasi tutto il territorio anche se con evidenti disparità regionali: il 26% delle strutture prevede per gennaio 2026 una copertura inferiore al 50% del personale medico previsto, mentre il 39% si collocherà tra il 50% e il 75%. Solo il 31% raggiungerà una dotazione superiore al 75% dell’organico teorico, mentre il 100% della copertura rimane un obiettivo ancora lontano.

Simeu sottolinea che la maggior parte delle strutture dovrà fare i conti con la progressiva scadenza dei contratti di collaborazione con società di servizi e con il venir meno di alcune forme contrattuali introdotte durante l’emergenza sanitaria. Questi elementi – sottolinea l’Associazione – combinati con il numero limitato di nuove assunzioni, rendono complesso il mantenimento dei livelli minimi di assistenza. Una situazione preoccupante nonostante un lieve miglioramento rispetto agli anni precedenti.

Le cause: tra i motivi principali di tale carenza figurano la difficoltà nel reclutamento di nuovi medici di emergenza, la pressione lavorativa elevata e la mancanza di incentivi per la permanenza nei reparti d’urgenza. A ciò si aggiungono i pensionamenti e le dimissioni volontarie, che contribuiscono a un ulteriore impoverimento del personale disponibile.

In assenza di un piano di reclutamento stabile, Simeu avverte che si renderà necessario il ricorso a soluzioni tampone come le prestazioni aggiuntive e il coinvolgimento di professionisti esterni al Servizio sanitario nazionale. Tuttavia, l’associazione richiama l’attenzione delle istituzioni sulla necessità di una strategia nazionale per la valorizzazione della medicina d’urgenza e per la formazione di nuove figure professionali dedicate.

Alessandro Riccardi, presidente nazionale Simeu spiega come la crisi del personale medico continui a rappresentare un elemento fortemente critico nel sistema dell’emergenza urgenza, sottolineando la necessità di interventi strutturali e non più solo temporanei.